LECCO – La situazione del Centro Sportivo del Bione non è rosea. Una struttura ormai datata, piena di problemi strutturali e da sempre abbandonata dalle amministrazioni comunali. Dopo cinque anni di silenzio, Virginio Brivio ha deciso di prendere in mano la questione all’inizio di questo mandato, con la collaborazione dell’Assessore Stefano Gheza. Chiediamo a lui come è la situazione attualmente.
Il problema più urgente è risolvere la questione palazzetto. Il Basket Lecco, squadra che da tre anni milita in Serie B, ha giocato l’ultima stagione “sotto deroga” a causa della cattiva condizione del parquet. La deroga scadrà il 30 giugno, ma al momento il bando di concorso non è ancora stato assegnato e il rischio che i lavori non partano è reale. L’assessore Gheza ci tiene a sottolineare che il palazzetto è una priorità.
“Sto lavorando alla questione, anche se le procedure amministrative sono abbastanza lunghe. In ogni caso abbiamo promesso che avremmo risolto il problema e, se non ci saranno intoppi burocratici, posso dire con tranquillità che i lavori partiranno durante la chiusura estiva, garantendo alla squadra bluceleste e alla Picco un parquet adeguato per l’inizio della stagione agonistica.”
L’idea dell’Assessore è quella di acquistare un parquet che possa essere “prelevato” una volta che inizieranno i veri lavori di ristrutturazione del palazzetto, ossia quando qualcuno si aggiudicherà il bando. Assieme al parquet andrà sistemata anche la questione copertura, visto che – anche se in misura molto minore rispetto a qualche mese fa – il tetto ha ancora delle infiltrazioni.
“Purtroppo il cambio di normative ci ha sfavorito. Prima il Comune poteva garantire una cifra del 50% del totale – con l’altra messa dai privati – mentre ora questa cifra è scesa al 30%.
Il Bando sarà pronto per la fine di dicembre. L’idea è di proporre diverse soluzioni. La prima è l’acquisizione dell’intero lotto, col Comune che può offrire il 30% della spesa complessiva. Nella seconda ipotesi i lotti andrebbero divisi in due: uno che comprende la parte interna e uno per i campi esterni. Il Comune non darebbe nessun contributo per l’acquisizione della prima, mentre potrebbe farsi carico delle spese di ristrutturazione della parte esterna, dando poi in gestione dei campi rimodernati. La società che si accollasse i lavori di ristrutturazione della parte interna – palazzetto e piscina – avrebbe poi un’opzione per acquisire anche il secondo lotto. Nel caso non fosse interessata si troverebbero ulteriori soluzioni. Le concessioni, visto l’onerosità dei lavori, dovrebbero avere una durata minima di venti anni.”
Nonostante le difficoltà, l’Assessore Gheza non perde lo spirito positivo. “Il cambio di normative ci ha messo in difficoltà. Devo dire che ora la situazione è un po’ più complicata, ma comunque sotto controllo.”