Il forte atleta della Swatt Club trionfa nella gara partita da Trieste e decisa dopo 228,8 km e tre impegnative salite
“Sapevo che se fossi arrivato in testa a 100 metri all’inizio del pavè con più velocità degli altri, probabilmente avrei vinto, e così è stato”
GORIZIA – Nel cuore della corsa, quando le gambe bruciano e la mente vacilla, a fare la differenza è spesso qualcosa che va oltre la condizione fisica. È lì, negli ultimi metri del Campionato Italiano élite di ciclismo disputato a Gorizia, che Filippo Conca, classe 1998, ha trovato la scintilla giusta per coronare un sogno che sembrava perduto. Il lecchese, in maglia Swatt Club, ha vinto il titolo tricolore davanti a nomi di spicco del ciclismo italiano, superando in un serratissimo sprint a cinque Alessandro Covi (UAE Team Emirates) e Thomas Pesenti (Soudal Quick-Step Devo Team).
Una vittoria dal sapore speciale, maturata non solo grazie alla forza delle gambe, ma con l’intelligenza tattica di chi ha saputo leggere la corsa e sfruttare ogni occasione. Il colpo di scena si è consumato sul traguardo lastricato di Gorizia, al termine dei 228,8 km partiti da Trieste e resi durissimi da tre passaggi sulla salita di San Floriano del Collio.
Domenica 30 giugno, per Conca sarà una data storica ma anche un punto di svolta. Dopo un 2024 iniziato con l’incertezza e la prospettiva concreta di restare senza squadra, il 26enne lecchese ha trovato una seconda possibilità proprio nella Swatt Club, squadra dilettantistica che gli ha permesso di ripartire dalle gare gravel e ritrovare fiducia.
“Ho capito che potevo farcela nel finale – ha raccontato Conca a caldo – perché sapevo che Covi era il più veloce, ma so che in alcune giornate anche io lo sono. Sapevo che se fossi arrivato in testa a 100 metri all’inizio del pavè con più velocità degli altri, probabilmente avrei vinto, e così è stato”.
Il racconto della corsa restituisce l’immagine di uno Swatt Club in grande forma e senza timori reverenziali. Sin dalle prime fasi della gara, la squadra ha mandato in avanscoperta Lorenzo Ginestra e Francesco Carollo. Poi, nel cuore del circuito finale, Conca e il compagno Mattia Gaffuri (ottimo quinto al traguardo) si sono inseriti nel gruppo degli inseguitori, fino a giocarsi tutto nel finale.
Il tentativo di Alessandro Covi, scattato in discesa a -5 km, sembrava potersi rivelare decisivo. Ma l’arrivo in pavè ha rimescolato le carte. “Questa è stata una giornata incredibile – ha detto Conca con emozione – è un sogno che si avvera, è da ottobre che aspetto questo giorno, esattamente da quando sono rimasto senza squadra. Dopo quattro anni passati ad aiutare compagni in squadre World Tour e Professional, ho avuto poche opportunità per fare la mia corsa. Per questo motivo non ho fatto risultati e sono rimasto senza squadra”.
Parole che raccontano più di una vittoria. Conca non nasconde la fatica di mesi complicati, in cui gli infortuni e anche un inusuale incidente con una marmotta a Livigno avevano rischiato di spezzare il suo sogno di tornare protagonista. Ma la passione, la fiducia di chi ha continuato a credere in lui – come Carlo Beretta e la famiglia – e un gruppo affiatato lo hanno riportato al successo.
L’abbraccio con gli amici presenti a bordo strada, molti dei quali arrivati proprio da Lecco, è stato il momento più autentico. Un tricolore non solo conquistato, ma vissuto con il cuore.
Conca chiude il Campionato Italiano in 5 ore, 15 minuti e 21 secondi, davanti a Covi e Pesenti. Una top ten densa di talento e nomi altisonanti, ma è il ragazzo di Lecco – partito da zero con una squadra di appassionati – a salire sul gradino più alto del podio.
E adesso, per lui, si apre un nuovo capitolo. “Spero che sia un nuovo inizio”, ha detto. E con una maglia tricolore sulle spalle, non sarà difficile farsi notare.

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