Serie C. Mister Valente su Lecco-Pro Patria: “La squadra sta benissimo”

Tempo di lettura: 3 minuti
Federico Valente, Calcio Lecco

I blucelesti sono pronti a battagliare contro la Pro Patria domenica alle 17.30 al Rigamonti-Ceppi

“Anche loro hanno le armi, non c’è nulla di scontato”

LECCO – “Tutte le partite sono insidiose, si parte sempre da 0-0 e non c’è mai niente di scontato”. Con queste parole mister Federico Valente apre la conferenza stampa pre Lecco-Pro Patria che si giocherà domenica, 16 novembre, alle 17:30 allo stadio Rigamonti-Ceppi.

“Noi analizziamo sempre la partita allo stesso modo sia se vinciamo o che perdiamo. Da fuori ci sono state parole negative dopo la nostra partita di Novara, riguardandola sapevo già da subito cosa è mancato e lo stesso lo sapevano i calciatori. Il mio morale non cambia se vinco o perdo, sono comunque molto critico in quello che faccio e analizzo sempre tutto”.

Il tecnico bluceleste esamina meglio la sfida di domenica con la Pro Patria: “In questa categoria ogni partita è sempre una battaglia, a prescindere dall’avversario devi essere pronto a combattere. Dobbiamo avere un approccio intenso a prescindere dal gioco dell’avversario. Abbiamo un’idea chiara del loro gioco. Hanno dei giocatori interessanti anche se la classifica non rispecchia a pieno il loro valore. Anche loro hanno le proprie armi e possibilità di farci male”.

“La mia squadra sta benissimo – sottolinea Valente – sarà assente Romani che è in nazionale Under 20. Sono contento che lui sia lì perchè avrà l’opportunità di confrontarsi col benchmark europeo. Ieri ci ha scritto per sapere come stessimo noi e questo mi rende fiero perchè vuol dire che abbiamo lasciato il segno nei giocatori. Ci sono un paio di soluzioni per sostituirlo, deciderò di pancia.”

Il mister spiega la sua idea di calcio qui a Lecco e del progetto che sta portando da quando è arrivato: “Abbiamo iniziato un percorso a febbraio dell’anno scorso per salvarci. Poi a marzo/aprile post-salvezza abbiamo iniziato a costruire una rosa per due anni. Anche come staff, infatti, abbiamo un progetto di minimo due anni. Io non costruisco di settimana in settimana, stiamo portando avanti un metodo di lavoro: accenniamo quello che possiamo migliorare e confermiamo quello che è stato fatto bene. Il mirino è sul capire il momento del gioco, capire il momento dell’avversario e far esprimere la squadra al massimo in tutta la fase del gioco.”

Valente parla anche dei singoli poco utilizzati: “Lovisa lo conosco da più di dieci anni. L’anno scorso aveva in mente di smettere di giocare ma io l’ho chiamato perchè conosco la sua affidabilità, quello che trasmette al gruppo e quali sono le sue caratteristiche quando gioca. Per me è normale che ci mettesse un po’ a prendere ritmo, adesso si è ripreso dopo un problema al ginocchio. Sta spingendo tanto e per me è pronto.”

“Voltan, invece, è arrivato a fine mercato e ha avuto anche l’infortunio che non l’ha aiutato. Ci vuole ancora un po’ per prendere il ritmo, però ci ha dimostrato che le sue qualità con la palla tra i piedi sono molto importanti: sia sulle palle inattive, sia sugli ultimi passaggio o sul tirare in porta. Questa settimana l’ha fatta completa ed è pronto. A Novara non era il momento per schierarlo e da ora in poi ci potrà dare una mano da subentrante.”

“Marrone si è allenato tutta settimana e sarà a disposizione se lui mi da la disponibilità. Mihali ha fatto una buona gara contro l’Arzignano, ha ancora tanto lavoro da fare ma io non regalo niente a nessuno. Io voglio vedere la fame tutta settimana, è giovane e deve capire che ogni allenamento ogni partita deve spingere a duemila. Ho fatto la scelta di metterlo in tribuna per avere Voltan in panchina per il centrocampo. Per domenica è tutto possibile.”

Infine Valente chiude parlando di un altro singolo: “Una settimana prima tutti dicono grande Sipos, l’altra che è affaticato. Siamo esseri umani, non robot. Ogni domenica fa almeno 12 km e poi se non stoppa bene la palla viene criticato. Io non l’ho visto appannato, contro il Novara ha avuto tanti palloni ma non siamo riusciti ad entrare nella zona più pericolosa come avremmo voluto. Lavoriamo giorno dopo giorno per migliorare, i ragazzi stanno spingendo tanto. Come detto il nostro lavoro è parte di un percorso a lungo termine che bisogna considerare e non sottovalutare”.