Serata, sabato scorso, nella cornice di Villa Migliavacca
Emozionante tavola rotonda con la testimonianza di mamma Laura Magni
INTROBIO – Una serata per conoscere l’autismo ma anche per scoprire di più di “Dado e le farfalle silenti”, l’opera di esordio come romanziere di Alberto Magatti. Sabato 24 luglio Villa Migliavacca di Introbio si è letteralmente “illuminata di blu” per sensibilizzare sul tema e in onore dell’associazione “Illumina di blu Valsassina”. In una giornata difficile, segnata dall’ultimo saluto alla piccola Margherita, la comunità di Introbio ha voluto trovare la forza di guardare avanti.
“Abbiamo deciso di fare comunque questa serata perché non si tratta di un evento danzante, ma di un appuntamento per approfondire la ricerca e sensibilizzare sulle tante diversità che possono caratterizzare la vita nostra e dei nostri cari. Anche i genitori di Margherita ci hanno chiesto di non annullare”, ha sottolineato il sindaco Adriano Airoldi, proprio ricordando la piccola Margherita affetta dalla sindrome di Rett.
Morena Fazzini, presidente di “Illumina di blu Valsassina”, ha sottolineato l’importanza di non lasciare sole le famiglie, di non consentire che solo una élite possa accedere a percorsi specialistici per sviluppare competenze di base e molto oltre. Il ricavato della serata, realizzato con la vendita dei libri di Alberto e donazioni, servirà per il prossimo corso dell’associazione dedicato alla selettività alimentare nell’ambito della neurodiversità e non solo.
La dottoressa Paola Demurtas psicologa, analista del comportamento BCBA ed esperta del metodo Aba, docente universitario a contratto presso il dipartimento di psicologia dell’università di Torino e del master di primo livello su autismo e disturbi dello sviluppo all’università di Modena e Reggio Emilia, stretta collaboratrice di Illumina di Blu Valsassina, ha sfatato alcune “leggende metropolitane” sull’autismo dichiarando che “ciascuno è un caso a sé e che è essenziale che le madri vengano ascoltate dai pediatri, che non si minimizzi alcun sintomo, perché prima si comincia la terapia più risultati si ottengono”.
Emozionante la tavola rotonda a seguire con la testimonianza di Laura Magni, madre di Luca detto “Bubi”, “un ragazzone di 20 anni, con tanti amici e tante piccole autonomie conquistate un po’ alla volta: dal farsi la barba a gestire le sue sei pecore”; della dottoressa Demurtas che ha sottolineato la centralità della scuola e di interventi mirati; e di Alberto Magatti, imprenditore e scrittore che ha dedicato il suo primo romanzo “Dado e le farfalle silenti” all’autismo. Il libro, che è un piccolo caso letterario, ha infatti venduto oltre 3.000 copie, racconta le vicende di Alex, di Alice e della piccola Martina che ha comportamenti riconducibili allo spettro autistico. “Alice fatica a leggere la diversità di Martina, se ne fa una colpa, preferisce non vedere – spiega – lo facciamo tutti davanti alle cose che non ci piacciono. Non so per quale ragione ho scelto questo tema per questo libro scritto durante il lockdown. So che scriverlo mi ha fatto bene. Ho fatto i conti con i miei fantasmi. Dentro il silenzio di questa copia che sarà costretta da un evento terribile ad affrontare tutte le verità non dette, ci sono il silenzio di tutti noi, le paure, ma anche le speranze, gli entusiasmi, la difficoltà ed il bisogno di trovare qualcuno con cui finalmente confidarsi, come accadrà ad Alex”.
Una particolarità: la voce narrante del libro è quella della cagnolona di casa, Dolly, in arte, ma Mia in realtà, la lupa da cui Alberto non si separa mai.