Rinvenuti in bassa Valvarrone un camoscio e un cervo morti a causa del virus
La malattia viene trasmessa all’uomo dagli animali attraverso le zecche, i consigli di Ats Brianza
VALVARRONE – Dal mese di settembre 2023, sui nostri monti, sono stati rilevate positività per il virus Flavivirus della Meningoencefalite da Zecche, appartenente alla famiglia TBE (Tick Borne Encephalitis), in animali appartenenti alla fauna selvatica. Colpita in particolare l’area settentrionale della Provincia di Lecco, nella zona della bassa Val
Varrone – Monte Legnoncino (territori dei comuni di Colico, Sueglio, Dervio e Valvarrone).
E’ stato infatti rinvenuto un camoscio deceduto in località Artesso di Sueglio, mentre un cervo rinvenuto lungo la Strada Provinciale della Valvarrone manifestava impossibilità di deambulazione apparentemente non dovuta a traumi. L’animale è poi deceduto presso il Cras Stella del Nord di Calolziocorte. Eventi che fanno seguito alla rilevazione, nel corso dell’estate 2023, alla circolazione virale nella fauna selvatica della vicina provincia di Bergamo.
Prima di questi casi non erano mai state rilevate positività né virologiche né sierologiche in Lombardia, a ciò si aggiunge il fatto che, nel corso dei mesi di ottobre e novembre 2023, sono state rilevate positività all’esame virologico e sierologico anche in capre che rientravano dai pascoli situati nella stessa zona in cui sono state rinvenuti gli animali selvatici malati. Anche in questi casi il virus è stato isolato nelle zecche rinvenute sugli animali.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, IZSLER sede di Sondrio ha fatto sapere che “la TBE è una malattia che viene trasmessa all’uomo dagli animali e la principale via di trasmissione è costituita da ectoparassiti ematofagi come le zecche. Sono stati registrati casi umani conseguenti al consumo di latticini non trattati termicamente, in genere prodotti con latte di capra. Va sottolineato che le verifiche effettuate da parte del laboratorio dell’IZS di Sondrio sui latticini prodotti nella stagione di alpeggio, anche provenienti dalla zona in oggetto, hanno sempre dato esito favorevole. In Europa si registrano ogni anno migliaia di casi umani, con un allargamento progressivo delle aree endemiche, ma sono attualmente disponibili 4 vaccini per uso umano, mentre non risultano vaccini per uso veterinario”.
Ats Brianza – Dipartimento Veterinario Sanità Animale ha comunicato alcune raccomandazioni soprattutto per chi opera in ambiente montano e alla popolazione in generale che frequenta i luoghi sopra indicati:
- utilizzo di repellenti contro le zecche;
- indossare abiti con maniche e pantaloni lunghi e verificare di non avere zecche sul corpo al termine delle proprie attività;
- in caso di presenza di zecche, si consiglia di contattare il proprio medico curante per una corretta rimozione del parassita e la consegna dello stesso alla sede ATS – Dipartimento Veterinario, per le analisi e la ricerca dell’agente eziologico