LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“E’ un messaggio importante, ma ancor più importante è che a veicolarlo siano i comuni. Sono loro i primi testimoni sul territorio dei drammatici risultati derivanti dalla febbre da gioco e hanno tutto l’interesse a lavorare affinché la rotta su questo tema sia invertita.
Pur avendo i comuni le mani legate, stiamo assistendo a un’ondata di protesta che si allarga a macchia d’olio da parte degli enti locali che lamentando una mancanza di strumenti che riescano a mettere un freno all’avanzata sempre più incontrollata di questi luoghi, si alleano facendosi.
promotori e testimoni di azioni di denuncia nei confronti dei ritardi di uno Stato che su un tema così difficile ha giocato fino ad ora un ruolo troppo ambiguo, puntando a fare cassa.
Con l’avvio della nuova legislatura è fondamentale che l’impegno sia assunto da subito, sono certa che il Partito Democratico non si sottrarrà,così come sono convinta che, chi verrà dopo di me, continuerà a lavorare con lo stesso impegno in questo solco, attraverso la proposta di legge quadro (che il PD ha già depositato a inizio 2012 in Parlamento) firmata anche dalla sottoscritta, che ha come obiettivo di arginare un fenomeno divenuto oramai una vera e propria piaga sociale attraverso misure come il divieto assoluto di pubblicità, l’obbligo di tessera sanitaria o di codice fiscale per accesso alle slot a tutela dei minori, l’istituzione di un osservatorio nazionale per monitorare il fenomeno e meccanismi finalizzati alla tracciabilità del denaro derivante dalla vincite, ma ciò che conta di più è concedere ai sindaci la facoltà di vietare l’apertura di sale da gioco in luoghi sensibili, e consentire di controllare meglio la liquidità mobilitata.
On. Lucia Codurelli (PD)