LECCO – Poco meno di 900 ricoveri e circa 30 mila prestazioni ambulatoriali annue. Questi i numeri della Struttura Complessa di Neurologia – Stroke Unit, il reparto dell’ospedale Manzoni di Lecco al quale dedichiamo la quindicesima puntata di Day Hospital, che riprende dopo la pausa natalizia. Al centro del lavoro svolto quotidianamente dall’equipe del reparto c’è la persona affetta da forme di malattia neurologica: diagnosi e cura delle affezioni neurologiche acute e croniche e prevenzione delle malattie del sistema nervoso centrale e periferico. Questi, quindi, i campi di intervento di medici e infermieri, il tutto nell’intento di migliorare le condizioni fisiche e psichiche dei pazienti. A questo si aggiunge, infine, la formazione e la ricerca clinica, costantemente portate avanti dalla Struttura.
Per conoscere meglio l’attività del reparto abbiamo incontrato il suo direttore, il dottor Andrea Salmaggi, che dopo aver lavorato per circa venticinque anni presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano ha portato a Lecco tutta la sua esperienza nel campo della sclerosi multipla e della Neuroncologia.
Dottor Salmaggi, ci vuole raccontare quali attività svolge la sua equipe quotidianamente?
“Il reparto è caratterizzato da due settori dedicati ai ricoveri, con 20 posti letto per la degenza ordinaria, rivolti a pazienti che provengono dal pronto soccorso o dalla lista di attesa per ricoveri programmati, e di altri 4 posti letto riservati alla Stroke Unit, dove vengono costantemente monitorate persone che presentano patologie cerebrovascolari acute quali ictus ischemici ed emorragici o attacchi ischemici transitori. La Stroke Unit permette, infatti, di collegare i pazienti ad apparecchi che rivelano la loro attività cardiaca, pressione arteriosa e capacità respiratoria. Per quanto riguarda, poi, la degenza programmata, i dati relativi al 2011 segnalano un totale di circa 850 pazienti ricoverati, 400 dei quali a causa di Attacchi ischemici transitori (chiamati TIA, acronimo di Transient Ischaemic Attacks) o di Ictus. I restanti degenti sono persone che manifestano diverse altre patologie neurologiche quali, ad esempio, la sclerosi multipla, forme di demenza, il Parkinson, tumori del sistema centrale, neuropatie ed epilessia”.
La Struttura Complessa di Neurologia lavora a stretto contatto con altri reparti ospedalieri…
“Esattamente. Facciamo parte, infatti, del Dipartimento di Neuroscienze insieme a reparti quali Neurochirurgia, Neuro-rianimazione, Neuroradiologia e Riabilitazione. E’ fondamentale il lavoro di ciascuna di queste strutture per riuscire ad avere un quadro completo della situazione del paziente e intervenire nel migliore dei modi.
Oltre a questa forma di cooperazione, il nostro compito è anche quello di offrire consulenze neurologiche relative a pazienti ricoverati in tutti gli altri reparti ospedalieri”.
Accanto alla degenza ci sono le attività ambulatoriali. Ce ne parla?
“La Struttura prevede la presenza di numerosi ambulatori specializzati detti di secondo livello. I principali sono dedicati rispettivamente a patologie cerebrovascolari come TIA e Ictus, alla sclerosi multipla, ad Alzheimer, al Parkinson, a malattie neuro-oncologiche, alla neuro-immunologia, all’epilessia, alla cefalea e, infine, alla neuropsicologia. Per quanto riguarda le cifre, annualmente effettuiamo circa 30 mila prestazioni ambulatoriali in tutto”.
Qualche dato relativo alle malattie citate?
“Molto impegnativi in termini di patologia sono i tumori cerebrali, di cui in provincia di Lecco contiamo circa una settantina di casi all’anno. Per quanto riguarda i pazienti che seguiamo, ci occupiamo di circa 200 persone affette da sclerosi multipla e di 400 che soffrono di morbo di Parkinson. I casi di Alzheimer sono, sempre in provincia di Lecco, circa 2 mila, mentre per l’epilessia se ne contano un migliaio in più. Rimangono da citare, poi, i casi di cefalea, spesso sottovalutati ma di cui soffre circa l’8 % della popolazione italiana, soprattutto di sesso femminile. Si tratta di disturbi che in certi casi condizionano la quotidianità delle persone e che rischiano di comprometterne prestazioni lavorative e qualità della vita. Per questo è bene interessarsene”.
Infine non bisogna tralasciare l’attività di diagnostica strumentale e la ricerca clinica…
“La Struttura si occupa, infatti, di diagnosi attraverso esami quali Ecodoppler Tsa (in grado di valutare la funzionalità dei Tronchi Sovra-Aortici), elettroencefalogramma (test che registra l’attività elettrica cerebrale tramite sensori attaccati al capo e collegati a un computer) ed elettromiografia (per la diagnosi di malattie neuromuscolari). Per quanto riguarda, invece, la ricerca, attualmente ci stiamo occupando di tre studi incentrati sulle patologie cerebrovascolari e partecipiamo a una ricerca internazionale sui tumori cerebrali”.