Casette dell’acqua: “doccia fredda”
dai grossisti

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(foto archivio)

LECCO – E’ stata inaugurata giusto qualche giorno fa la quarta casetta dell’acqua a Lecco, l’ultima nei pressi del circolo Canottieri, dopo quelle installate in via Sora a San Giovanni, in via Magenta in zona piazza V Alpini e sul Lungolario Piave, in zona Caviate.

Un progetto, questo, che ha visto in prima linea l’Amministrazione Comunale e che punta a ridurre il consumo di plastica, utilizzata per le bottiglie e dei trasporti su strada per fare giungere a destinazione i carichi di acqua dai fornitori ai venditori.

Come Lecco tanti altri Comuni hanno intrapreso la via ecologista, anche se questo fermento ha fatto stortare il naso ai commercianti, o meglio ai grossisti alimentari che attraverso le parole del loro presidente in Confcommercio Lecco, Roberto Tentori, hanno mostrato il loro disappunto:

“Serve maggiore attenzione da parte degli Amministratori: non si dimentichino anche degli operatori commerciali. Penso ai grossisti ma anche a quegli esercizi che essendo collocati a fianco di una casetta potrebbero subire un contraccolpo economico importante – ha spiegato Tentori – Non dimentichiamoci che esiste una realtà ricca di aziende che commercializzano l’acqua minerale in bottiglie di vetro e che oggi stanno facendo fatica. Eppure l’acqua che vendono è di assoluta qualità e il servizio che viene garantito un valore aggiunto importante”.

“Nessuno vuole contestare il valore di questa operazione delle casette dell’acqua – ha precisato – ma vedo in giro troppa confusione e troppi facili entusiasmi. L’acqua potabile che esce dalle casette è sì controllata ma anche sottoposta a trattamenti fisico-chimici di depurazione, filtrazione e disinfezione batterica. Tutti passaggi che alla fine fanno perdere all’acqua molte delle sue proprietà oligominerali. L’acqua minerale che invece si compra è pura all’origine e viene imbottigliata alla sorgente senza alcun trattamento conservando così lo specifico patrimonio naturale di sali minerali e di elementi chimici. E’ bene che questa diversità si conosca soprattutto quando l’acqua è imbottigliata in vetro”.

Tentori ha poi aggiunto: “Con le casette dell’acqua si parla di riduzione del consumo di plastica e dei camion che devono circolare. Tutte cose sacrosante ma non è certo questa l’unica strada percorribile. Basti pensare che in Germania, Paese all’avanguardia anche nel rispetto ambientale ed ecologico, hanno messo al bando l’utilizzo della plastica per l’acqua imponendo di fatto quello del vetro. Ma non hanno certo “spinto” la diffusione delle casette come da noi”.