Tagli ai trasporti pubblici, nessuna novità dalla Provincia

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LECCO – Nulla di nuovo sul fronte della spinosa e dibattuta questione dei tagli previsti al servizio di trasporto pubblico provinciale: su richiesta di aggiornamenti rispetto ai tanto discussi tagli ai trasporti pubblici avanzata nel consiglio provinciale di lunedì 29 aprile da Chiara Bonfanti (Pd), sono intervenuti gli assessori Ennio Fumagalli e Franco De Poi.

“Dipende tutto da come verrà votato il decreto – ha spiegato il titolare dell’assessorato al bilancio della Provincia di Lecco, Ennio Fumagalli – se gli emendamenti che abbiamo presentato verranno approvati così come sono stati presentati in sede UPL, non dico che navighiamo nell’oro, ma quasi. Se invece il decreto dovesse venire votato così com’è, avremmo dei tagli ulteriori di 911.000 euro: paradossalmente, invertiremmo il flusso di cassa, pagando noi per Roma e non viceversa”.

“Sulle due linee di trasporto tanto discusse – ha ribadito l’assessore alla Mobilità e ai Trasporti, Franco De Poi – ci sono attualmente due prospettive: per quanto riguarda la Valvarrone e i suoi comuni, entro settimana prossima organizzeremo un incontro con i sindaci, che sono persone con cui poter parlare, per trovare un soluzione”. “Probabilmente – ha anticipato De Poi – a parità di km e cambiando alcuni orari riusciremo a ripristinare le corse tolte. Su Mandello, invece, non ci sono soldi da mettere: manterremo comunque alcune corse con le frazioni, ma se il sindaco vuole  le corse di prima deve venirci incontro, perché ora non abbiamo altri soldi”.

Secondo il presidente della Provincia, Daniele Nava, il problema è ancora più a monte: “non si tratta di togliere o meno le province, ma di dire come si mantengono i servizi essenziali che le province erogano. E’ inutile fare come Grillo e sparare sui problemi illudendo la gente, senza invece stendere una relazione precisa su come affrontare concretamente le questioni, senza frasi d’effetto”. “So che Letta – ha concluso Nava – ha ribadito nel suo programma dei primi cento giorni di governo l’intenzione di abolire le province, ma è sbagliato credere che in questo modo si risolvano i problemi del Paese”.