LECCO – Delineato il nuovo gestore dell’acqua pubblica in provincia di Lecco: Idroservice, società nata solo lo scorso dicembre per supportare Idrolario nell’erogazione del servizio idrico, dopo la scissione dalla proprietà delle reti rimasta a quest’ultima, è stata scelta lunedì sera dai sindaci dei Comuni lecchesi.
Una decisione presa con una schiacciante maggioranza (50 voti a favore, 14 contrari e 5 astenuti) corrispondente al 71% del peso demografico dei Comuni partecipanti alla votazione e al termine di una riunione carica di tensione, che ha visto scoppiare forti discussioni anche tra gli stessi primi cittadini e che ha coinvolto lo stesso presidente di Idrolario, Franco Almerico, intervenuto a margine della riunione.
L’incontro infatti, nonostante la complessità della questione per i non addetti ai lavori, ha segnato le sorti del servizio idrico nel territorio lecchese con quello che comporterà per i suoi utilizzatori, i cittadini. Per questo le posizioni contrapposte dei sindaci hanno acceso un aspro dibattito, con il “Comitato Acqua pubblica e Beni comuni” e il Movimento Cinque Stelle che hanno dato vita ad un presidio di fronte alla sala Don Ticozzi, sede della riunione dell’Ato.
Escluso nuovamente l’approfondimento sull’azienda speciale consortile, promosssa dal comitato, la decisione dei sindaci si è concentrata su Idrolario e sulla neonata Idroservice, anche se entrambe dimostrerebbero delle criticità nell’affidamento “in house”: da un lato c’è la necessità di associare i Comuni lecchesi ancora estranei, dall’altro la mancanza del controllo analogo degli enti comunali, nel caso specifico di Idroservice che è controllata dalla multi-utility pubblica Lario Reti Holding partecipata anche da comuni dell’area comasca.
Proprio per la mancanza di controllo diretto dei Comuni, che fa di Idroservice una partecipata di secondo livello, la scelta del nuovo gestore è stata contestata, non solo comitato e M5S, ma anche dai sindaci di Mandello, Merate e da Ballabio.
Di qui la necessità di slegare Idroservice dalla holding, anche se difficilmente si riuscirà a fare entro dicembre 2013, alla scadenza dell’attuale contratto di gestione; quindi il servizio idrico verrebbe comuque conferito alla società nonostante resti, seppur temporaneamente, sotto il controllo di LRH . I primi cittadini promotori della scelta, in primis il sindaco Virginio Brivio, hanno prospettato un affidamento di lungo periodo al nuovo gestore (si parla di almeno 20 anni) con un interventi nel breve per conformarla al modello “in house” di primo livello.
Un timore divenuto realtà per il comitato cittadino, che ha rimproverato al sindaco Brivio di avere “tradito” il suo Consiglio Comunale, dopo la scelta a Palazzo Bovara nella quale era stato escluso proprio l’affidamento ad una società di secondo livello.

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