MANDELLO – Centomila chilometri e 100 milioni di bracciate per una sfida che ha obiettivamente dell’incredibile e che non può ancora dirsi esaurita perché lui non vuole ancora appendere al chiodo… la calottina, nonostante tutto. Nonostante un tragico destino si sia portato via una sera di novembre del 2000 suo figlio Nicola, nonostante la malattia abbia tentato un paio d’anni fa di fermarlo, nonostante l’età non propriamente verdissima (a fine agosto compirà 68 anni). Nonostante tutto Leo Callone, dopo aver ricominciato ad allenarsi nell’autunno dello scorso anno, il prossimo 14 luglio sarà in acqua per coprire i 1.500 metri che separano Onno da Mandello (rigorosamente via lago, naturalmente) e stabilire così un record del mondo costruito in cinquant’anni di carriera, tra gare e allenamenti.
L’appuntamento, quella domenica, è per le 9.45 in località La Piana di Oliveto Lario, da dove tre quarti d’ora dopo partirà la diciottesima traversata del Lario Onno-Mandello, mezzofondo di nuoto non competitiva sulla distanza appunto dei 1.500 metri. Poco prima delle 10, appunto, il “caimano del Lario” scenderà in acqua per raggiungere la sponda opposta. Ad accompagnarlo saranno il campione olimpico Antonio Rossi in canoa e un armo su cui troveranno posto i campionissimi del presente e del passato della Canottieri Moto Guzzi. Callone sarà inoltre seguito a nuoto da Valeria Vergani, una lunghissima carriera natatoria iniziata a soli 5 anni, oggi istruttrice alla Pratogrande di Garlate.
“E’ un record che mi inorgoglisce – dice Leo, originario di Mandello ma dal 1974 stabilitosi a Dervio – perché racconta per così dire i miei 55 anni di attività natatoria, con trecento vittorie collezionate in piscina e 200 in acque libere”.
E’ in effetti un palmarès degno di un campione, quello di Callone, comprendente una ventina di titoli italiani e 50 allori regionali in piscina e, in acque libere, 18 titoli nazionali, quattro record del mondo, tre medaglie di bronzo ai campionati mondiali di fondo, quattro Lecco-Dervio, tredici maratone internazionali, tre Capri-Napoli e la Ponza-Circeo, oltre alla traversata della Manica, la prima sua grande impresa, datata agosto1981.
Del 2010, per citare soltanto le imprese di Leo Callone dell’ultimo triennio, sono la traversata del Lago Peten Itza in Guatemala e quella del golfo di Siracusa (con partenza da Augusta). Sul finire del 2012 ha ricevuto un riconoscimento dalla Provincia di Lecco per meriti sportivi, dopo che nel 2007 il Comune di Lecco gli aveva attribuito la civica benemerenza. Quello stesso anno il “caimano del Lario” era stato ricevuto in Vaticano da Papa Benedetto XVI.
Di Callone, delle sue imprese e in particolare della sua storia sportiva si parlerà anche la sera di martedì 16 luglio, dunque soltanto due giorni dopo la conquista del record, in occasione del convegno di medicina sportiva che per iniziativa della Provincia riunirà in Sala Ticozzi a Lecco tecnici federali, atleti e appunto medici chiamati a confrontarsi sui vantaggi e i benefìci dello sport , nello specifico del nuoto, nella vita di ogni giorno e di fronte alla malattia. Tra gli altri interverrà il dottor Donato Bettega, oncologo dell’ospedale Fatebenefratelli di Erba.