Via Cattaneo senza bus: “Tutt’altro che un progetto a costo zero”

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    LECCO – Torna a tenere banco la discussione su via Carlo Cattaneo e la sua chiusura agli autobus: dopo le critiche giunte dal mondo sindacale e non solo, si è sfogato in una lettera il presidente dei commercianti del centro città, Alberto Negrini, ribattendo alle polemiche e definendo la novità viabilistica come una vera opportunità per rilanciare il centro storico (vedi articolo).

    Ma se in merito alla questione Negrini ha parlato di “progetto a costo zero”, gli ha voluto replicare il segretario della Uil Trasporti Lecco, Marco Saccomanno, che in passato era già intervenuto con asprezza:

    Il suddetto “progetto” viabilistico di via Carlo Cattaneo è tutt’altro che a costo zero – ha denunciato il sindacalista – in quanto all’Azienda Linee Lecco e quindi ai cittadini di Lecco costa € 54,000.00, cifra già stanziata e impegnata dalla Regione Lombardia, come previsto dal vigente contratto di servizio siglato con la società Lecco Trasporti circa nove anni fa. Tale finanziamento  – ha proseguito – dovrà ora essere evidentemente restituito al mittente, con un inevitabile aggravio della situazione, già non florida, del comparto trasporti. Senza contare il danno, che andrà accertato secondo criteri oggettivi e non basati su “sensazioni”, provocato alla mobilità dei cittadini i quali, avendo già pagato le tasse per un servizio urbano degno di tale nome, se lo vedono sfumato e/o erogato con scarsa qualità”.

    A nome della Uil Trasporti, Saccomanno ha fatto sapere che il sindacato, sottolineando la propria competenza,  si sente partecipe e ritiene di avere voce in capitolo su ciò che riguarda e coinvolge i lavoratori e i cittadini in ambito di trasporto, offrendo la propria disponibilità al confronto e alla condivisione di proposte.

    Di fatto, ad oggi – ha concluso Saccomanno – l’utenza non usufruisce di un “progetto” serio e importante di viabilità locale-urbana e al tempo stesso si sta rinunciando ad una realtà collaudata ed operativa in nome di un’auspicata ma difficilmente realizzabile, stante la situazione economica attuale, “riqualificazione” e “mobilità dolce”, di là da venire”.