Il PDL fa “crack” e Formigoni guida i “dissidenti” al Senato

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ROMA – Il voto di fiducia al Governo Letta ha spezzato il PDL e il retrofront inaspettato di Berlusconi sembra non aver bloccato l’uscita di alcuni esponenti del partito al Senato e alla Camera.

Lo ha confermato il senatore lecchese Roberto Formigoni che già in mattinata aveva annunciato la formazione di un gruppo autonomo che si chiamerà “I Popolari” per sostenere l’esecutivo, contrariando la linea dettata dal Cavaliere.

“25 senatori a garantire il voto di fiducia al Governo” come spiegato dall’ex governatore lombardo che intervistato dalla Rai ha annunciato il proseguo di questo percorso: “Serve chiarezza politica di fronte agli elettori e noi siamo quelli che hanno garantito a Letta e ad Alfano di avere la fiducia. Allo stesso modo incalzeremo il Governo affinché si prendano le misure per far uscire il nostro Paese dalla crisi”.

“Da oggi – ha proseguito Formigoni – oggi governo base parlamentare certa insieme alla possibilità di lavorare fino al 2015 e se lavorerà bene non capisco perché nel 2015 si dovrà mandare a casa”.

Sulla scissione dalla “casa madre” berlusconiana il senatore ha spiegato: “Nel centro destra è necessario fare ulteriore chiarezza anche con il percorso aperto dal nostro gesto. Da sempre ci poniamo domande sulle modalità di essere di questa nuova Forza Italia. Serve un partito assolutamente democratico dove parlamentari non siano più scelti dall’alto, così come i coordinatori comunali e provinciali. Un partito ricostruito da zero. In futuro non escludo di non poter collaborare ma ci vuole chiarezza di fronte agli elettori”.

Formigoni ha fatto sapere di aver chiamato spesso l’ex premier negli ultimi giorni, l’ultima telefonata questa notte alle 2 per chiedergli di votare la fiducia: “Ci sono estremisti che hanno indotto Berlusconi in errore e lo stesso Berlusconi si è accorto di aver sbagliato. Ci hanno appellato come traditori, ma non siamo forse i lungimiranti profeti della giusta strada?”.