Lunedì il ministro Zanonato a Lecco. Nava, critico, diserta

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LECCO – E’ attesa per lunedì la visita a Lecco del ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, atteso nel capoluogo manzoniano nel pomeriggio, intorno alle 17.30, per una conferenza alla Casa dell’Economia affiancato dall’onorevole del PD Gian Mario Fragomeli, promotore dell’incontro, e dall’onorevole democratica Veronica Tentori.

Prima, però, il ministro visiterà la sede di Annone della Riva Acciaio per incontrare i lavoratori della fabbrica che hanno recentemente tirato un sospiro di sollievo dopo la settimana di chiusura dovuta al caso giudiziario dell’Ilva di Taranto.

“Ben consapevole di come, anche quest’anno, la crisi abbia colpito ferocemente il settore manifatturiero in tutto il territorio lecchese, ho invitato il ministro ad incontrare Associazioni di Categoria, Sindacati ed Ordini Professionali della nostra Provincia affinché abbia testimonianza diretta di quale sia, attualmente, la locale situazione economico-lavorativa e perché possa rispondere, in prima persona, alle istanze del mondo del lavoro lecchese” ha spiegato l’on. Fragomeli.

Ma l’annuncio della visita di Zanonato non ha fatto piacere a tutti: è il caso del presidente della Provincia, Daniele Nava, che si è detto fortemente critico per quella che ha definito “l’ennesima parata” alla quale ha fatto sapere di voler partecipare.

“Un Ministro che ha dimostrato in questi mesi di governo di far di tutto fuorché il bene dell’impresa e dell’industria italiane – ha commentato Nava – soprattutto di quella piccola e media che rappresenta l’asse portante della nostra economia e che rischia di chiudere i battenti e di fare fallire definitivamente il nostro Paese”.

Il presidente della Provincia fa sapere che, come imprenditore, non ha affatto apprezzato il suo intervento sulla questione dell’Ilva di Taranto, dove il ministro avrebbe “piegato la testa a decisioni di magistratura e di forze che hanno portato alla chiusura di fatto della più grande acciaieria d’Europa, facendo sì che concorrenti diretti europei, quali Thyssenkrupp e Mittal, o le Acciaierie Russe se ne approfittassero a discapito dell’Italia e della sua industria”.

Ministro che, forte della sua esperienza di apparato di partito, non pensa ad altro che a nominare come commissari straordinari uomini appartenenti al partito stesso, senza alcuna esperienza all’interno della società produttiva e dell’economia industriale del nostro Paese, come avvenuto sabato mattina per l’Azienda Franco Tosi. Tutto questo è veramente l’espressione dell’ormai quasi fallimento della politica economica italiana” ha proseguito Nava.

Così, la visita di Zanonato rappresenta per il numero uno di Villa Locatelli come un vero e proprio “schiaffo” alla “provincia in Italia con maggior numero di attività manifatturiere rispetto alla dimensione e al numero di abitanti”.

Prima di venire in una capitale del lavoro come Lecco il Signor Ministro dovrebbe fare qualcosa a favore del lavoro. Finora ha infatti contribuito ad acuirne i disastri […] ha sostanzialmente fatto il contrario di ciò che andrebbe fatto per risollevare le sorti dell’economia italiana e personalmente mi sono stancato, anche da uomo delle Istituzioni, di prendere parte a incontri con persone che, a prescindere dall’appartenenza politica, vengono a spiegare come risolvere i problemi legati al lavoro e all’impresa, con cui tutti i giorni ci troviamo a dover fare i conti e che ci attanagliano, ma che non hanno la giusta percezione in quanto non direttamente colpiti dai problemi stessi e che, quando messi di fronte a grosse responsabilità, dimostrano una volta in più di lavorare per la distruzione del nostro tessuto economico anziché per la ripresa”.

Nava conclude: “Sono consapevole che al Ministro Zanonato non interesserà la mia assenza, né come Presidente di Provincia (visto che le vuole abolire), né come imprenditore (viste le politiche industriali che adotta), ma è proprio continuando a ignorare le istanze delle Amministrazioni locali più vicine ai problemi dei cittadini e alla richieste di chi ogni giorno è nella trincea del lavoro vero e non discusso nei convegni, che si porta la nazione al fallimento.