PESCATE- Si è conclusa in questi giorni la campagna di scavi archeologici promossa dal Parco Monte Barro sul sito basso medievale di Monte Castelletto, in Comune di Pescate. Dopo che il Parco in 12 anni di scavi ha portato alla luce sul versante ovest del Barro il più grande insediamento di epoca gota scavato in Italia (V – VI sec. d. C.) ecco ora la scoperta, sul versante est del Monte, di una fortificazione risalente al XIII secolo.
La campagna di scavo è stata condotta dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia con la direzione del Prof. Lanfredo Castelletti, direttore del MAB (Museo Archeologico del Barro) e con il lavoro svolto dalla Società Archeologica SAP. La campagna archeologica fa parte del progetto “Lecco Medievale – Un sistema lecchese per la valorizzazione e la gestione integrata dei beni culturali”, finanziato dalla Fondazione Cariplo e con capofila il Parco di Monte Barro; progetto che vede tra i vari partner anche la Provincia di Lecco ed il Comune di Lecco.
Lo scavo nel sito basso medievale di Monte Castelletto ha avuto come finalità scientifica principale una migliore caratterizzazione funzionale e cronologica del manufatto scavato in pochi giorni nel 2011 che aveva messo in evidenza i resti di una torre circondata da una cinta muraria che l’analisi al radiocarbonio di un campione di carbone ha datato tra il 1250 e il 1290 d.C. (data antecedente la costruzione del Ponte Azzone Visconti).
Nella campagna di scavo appena ultimata, grazie anche alla grande disponibilità di Mauro Rotta, proprietario del terreno, si è portato parzialmente alla luce anche il basamento di una grande torre posta in una sorta di osservatorio privilegiato verso il ramo lecchese del lago, l’Adda, la Valsassina e la Brianza, quale testimonianza di un sistema di controllo e di avvistamento posto a guardia delle vie di comunicazione tra l’area di pianura e le principali valli alpine.
Tra i reperti rinvenuti, ora in fase di studio, vi è una sfera di pietra: un proiettile di un meccanismo di lancio a catapulta in uso nel XIII secolo.
Oltre alla campagna archeologica, della quale a breve sarà disponibile una completa relazione, è in corso un’approfondita ricerca storico-archivistica per indagare l’eventuale presenza di documentazioni sulle fortificazioni dell’area lecchese circostante il Monte Castelletto; ricerca affidata dal Parco all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di Brescia.
Grande è la soddisfazione del Presidente del Parco Federico Bonifacio che nel 2007 la segnalò ad alcuni archeologi di quel non ancora conosciuto toponimo, Monte Castelletto, con l’invito a fare una prima analisi di superficie che già allora diede risultati incoraggianti. Bonifacio e Castelletti affermano che questa scoperta, che dovrà essere necessariamente approfondita, porterà a nuove e affascinanti conoscenze sulla storia del nostro territorio.