LECCO – E’ solo un progetto tra i tanti avanzato dal Comune di Lecco per le scuole della città, ma ha scatenato la polemica dai banchi dell’opposizione, con Fratelli d’Italia che ha attaccato duramente la maggioranza: al centro del putiferio è la proposta di lezioni di educazione al genere negli istituti scolastici della città contenuto nel piano biennale per il diritto allo studio in discussione martedì sera in comune.
Un progetto che ha ottenuto il finanziamento della Regione, che coinvolge diverse istituzioni oltre al Comune, dalla Provincia al Politecnico, e che prevede incontri di approfondimento e laboratori teatrali, con l’obbiettivo di “superare quegli stereotipi sociali” che alimenterebbero le disparità e le discriminazioni di sessuali.
“Si vuole introdurre l’educazione sessuale nelle scuole elementari, compresa quella sull’omosessualità e sulla transessualità, per la quale ogni bambino dovrebbe autodeterminare il proprio genere sessuale in maschio o femmina a prescindere dal fattore biologico – è scattato il consigliere Giacomo Zamperini – Fratelli d’Italia non è disponibile a trattare su questi temi. Sarà nostro impegno impedire in tutti i modi che certe questioni, attinenti alla sensibilità individuale di ogni famiglia, vengano trattati in modo generico dalle singole scuole”.
Secca la replica del consigliere del PD, Irene Riva: “Stupidaggini. L’educazione di genere è una cosa seria e invito il consigliere Zamperini ad informarsi meglio e non parlare di ciò che non conosce. Si tratta di educare al rispetto di sé e dell’altro – spiega la democratica – E’ un approccio diverso rispetto all’educazione sessuale, non si spiega l’utilizzo del profilattico. Il genere è una costruzione sociale che è parte del percorso di crescita di ognuno, di cui si diventa consapevoli accettando in maniera armonica cosa si è e cosa ci si sente di essere. L’omosessualità è solo una delle componenti della sessualità”.
Un tema molto sentito dalla consigliera Riva, insegnante ed educatrice, già promotrice di progetti analoghi negli istituti superiori. “Bisogna indagare sul perché di tutte queste donne uccise da maschi e sulla cultura di sopraffazione sul genere femminile. E’ su queste questioni, sull’educazione al rispetto per l’altro sesso e delle diversità, che si inserisce questo progetto e sono felice che abbia ottenuto il finanziamento regionale”.
Ad accendere le critiche del consigliere d’opposizione è stato però anche il “metodo”:
“Questa sera, per la prima volta, è accaduto che la commissione consiliare, su richiesta dell’assessore Bonacina, tentasse di modificare una delibera nel merito senza rispettare il corretto iter amministrativo – ha denunciato Zamperini abbandonando l’aula per protesta – Questa richiesta è stata presentata in assenza totale della minoranza, avrebbe pregiudicato la regolarità della delibera qualora fosse stata approvata durante i lavori del Consiglio”.
“Si tratta solo di sottolineature” spiegano dai banchi della maggioranza. Tra le altre cose anche l’IDV di Ezio Venturini ha avanzato la proposta di includere un progetto di educazione sessuale rivolta agli studenti, che ha trovato d’accordo anche la capogruppo della Lega Nord, Cinzia Bettega.

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