Lecco: caldo “record” fino a venerdì, poi piogge e temporali

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caldo-termometroLECCO – Temperature massime sopra i 30 gradi e allerta ozono: anche Lecco boccheggia sotto la prima ondata di caldo estivo che imperversa sul lago dal fine settimana. Una situazione che resterà tale fino a venerdì, con l’arrivo delle precipitazioni anche a carattere temporalesco che porteranno un po’ di refrigerio.

Secondo gli esperti di 3B Meteo, mercoledì sarà infatti un’altra giornata di calura per i lecchesi con il picco di temperature che si registrerà intorno alle 18, quando la colonnina di mercurio toccherà i 34°. Lo stesso giovedì fino in serata, quando faranno capolino sull’area lecchese nubi e piogge sparse.

Temporali, anche con grandine, giungeranno sul lago nel primo pomeriggio di venerdì e si proseguirà fino a sera con ulteriori piogge. Queste, unite a correnti nord occidentali fresche, dovrebbero mettere fine al caldo “infernale” degli ultimi giorni e già da sabato le temperature torneranno a medie più accettabili, intorno ai 25-27 gradi.

A quel punto, però, dovremo accontentarci del maltempo che potrebbe insistere fino a metà della prossima settimana, con nubi, temporali e rovesci.
Nel frattempo Legambiente ha sottolineato che Lecco, così come Saronno, Lecco, Calusco e le colline del Garda, ha superato la soglia d’allarme per l’ozono mentre la soglia d’attenzione è superata a Milano e praticamente in tutta la Lombardia, inclusi laghi e montagne.

“E così anche quest’anno non resta che una sconsolante raccomandazione – scrivono da Legambiente Lombardia – non uscire di casa, specialmente nelle ore pomeridiane e in quelle serali, quando si registrano i picchi di concentrazione da ozono. Meglio svegliarsi presto e utilizzare le ore mattutine per le attività più impegnative e da svolgere all’aperto. Da proteggere, ovviamente, sono in primo luogo i bambini, soggetti particolarmente sensibili alla tossicità di questi gas”.

Un caldo che, secondo l’Arpa, non sarebbe per nulla anomalo sulla nostra regione: “Analizzando le serie storiche della rete di monitoraggio di ARPA Lombardia si scopre che situazioni simili si sono frequentemente già verificate tra la prima e la seconda decade del mese anche negli anni passati”.