La Provincia chiede controlli sui profughi accolti a Esino

Tempo di lettura: 3 minuti

profughiLECCO – “Ho chiesto al Prefetto di Lecco un interessamento urgente presso la Presidenza del Consiglio e le Autorità competenti, affinché vengano effettuate in tempi strettissimi, se non immediati, le verifiche previste dalla normativa dal punto di vista sanitario e dal punto di vista giuridico, per la reale sussistenza dello status di rifugiato politico in capo ai predetti immigrati”.

E’ il vice presidente vicario della Provincia, Stefano Simonetti, ad intervenire sulla questione dei profughi accolti nel lecchese: 15 gli ultimi arrivi, nei giorni scorsi, accolti al COE di Esino Lario, per un totale di 115 migranti ospitati sul territorio lecchese.

“Ho ricevuto in questi giorni segnalazioni e richieste di interessamento, oltre che di preoccupazione manifestata da amministratori e cittadini – ha spiegato Simonetti –  e nella mattinata di sabato mi recherò luglio mi recherò per un sopralluogo a Esino Lario per esaminare la situazione e valutare personalmente le condizioni di tipo tecnico dell’edificio deputato a ospitare queste persone. Voglio rendermi conto di persona della situazione sempre più grave e preoccupante e auspico che ci sia una risposta immediata da parte delle Autorità competenti in materia sanitaria e di verifica giuridica dello status di questi migranti”.

Simonetti  fa sapere di aver chiesto  al prefetto anche di “valutare la necessità e/o l’opportunità di un maggiore presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine in collaborazione con la Polizia locale e provinciale”.

profughi accoglienzaDi altro tono il commento che giunge dal Comitato Noi Tutti Migranti che ha giudicato “gravi” le dichiarazioni apparse in questi giorni sul tema e ha esortato a ridimensionare il quadro della situazione: “Ci pare miserevole sostenere che il territorio di Lecco non possa sopportare il carico dell’accoglienza di un centinaio scarso di persone tragicamente colpite dalla storia – denunciano dal Comitato –  Le dichiarazione rilasciate lasciano intendere una dimensione del fenomeno a nostro avviso ingigantita e non rispettosa della realtà”.

“Non comprendere che questa presenza sia il risultato dei numerosi conflitti dei paesi dell’area del mediterraneo e del centro Africa, che va affrontata quindi come problema internazionale e non come costo da eliminare, ci sembra molto grave e non foriero di soluzioni – scrivono –  Sempre consapevoli che le soluzioni non sono facili crediamo che vadano ricercate con serietà analizzando le cause dei fenomeni e mantenendo sempre fermo il principio di un rispetto sostanziale per gli uomini “nessuno escluso” e il loro diritti”.

Il Comitato è intervenuto anche riguardo alla cittadinanza civica ai figli dei migranti nati in Italia, provvedimento già approvato in numerose città italiane e  prossimamente al vaglio del Comune di Lecco:

“La cittadinanza onoraria non è una ‘patacca’ inutile ma è un segno fortemente simbolico del riconoscimento di un dato di fatto che nuovi cittadini crescono, frequentano le scuole, vivono e vivranno nel nostro paese. In attesa di una normativa che sistematizzi a livello nazionale questo fatto, è importante che le amministrazioni comunali nell’immediato dimostrino capacità di cogliere il nuovo che c’è fra noi”.