Rilancio turistico della Città: il PD presenta le sue proposte

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Michele Bianco, responsabile del lavoro del Partito Democratico di Lecco

LECCO – Il rilancio del turismo per far “ripartire” la città: è il programma del Partito Democratico di Lecco, presentato nella mattinata di oggi (mercoledì) presso la sede di Via Parini attraverso una serie di proposte. Ad illustrarle il responsabile del lavoro del PD Michele Bianco.

Un’attività importante per l’economia, quella del turismo, come dimostrano i dati relativi all’Italia. Si è calcolato che il settore costituisca il 10% del pil nazionale (130 miliardi di euro) con una positiva ripercussione sull’occupazione: sono circa 2,2 milioni gli occupati nel settore turistico (il 10% degli occupati totali). “Turismo vuol dire fare sistema, rigenerare il tessuto delle microimprese e dare un input all’imprenditoria femminile e giovanile – ha spiegato Michele Bianco – è un settore che se ben sfruttato può dare molto. È innegabile che Lecco rispetto ad altre realtà territoriali vicine come Como sia ancora indietro, nonostante i buoni esiti dei tentativi fatti negli ultimi anni per incrementare questa tipologia di attività. Le proposte che abbiamo pensato come Partito Democratico non hanno niente a che vedere con Expo, per cui già molto è stato fatto, ma sicuramente la manifestazione che animerà Milano quest’anno sarà una buona vetrina per il territorio.”

Qualche dato sul turismo a Lecco, elaborato dalla Camera di Commercio: nel 2013 sono stati 188 mila i turisti di cui 95 mila stranieri. Di questi arrivi, un terzo circa è stato attirato dal lago (66mila arrivi), meno del 10% dalla montagna (14 mila) e circa il 20% dalla città di Lecco (34 mila).

 

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Tre le criticità rilevate nel sistema turistico lecchese: innanzitutto il problema della ricettività limitata, poi la promozione e l’organizzazione. Contro ciò tre parole chiave sulle quali le proposte per far ripartire il turismo si fondano: mentalità, reputazione e organizzazione. “Il problema fondamentale è che il turista che viene a Lecco è tipicamente un turista fai da te: scopre la città in autonomia e questo anche per la mancanza di una “struttura” adeguata all’accoglienza generale del turista” ha commentato Michele Bianco che ha poi parlato della necessità di fare del “turismo consapevole”.

Tra le proposte avanzate allora si trova la creazione di un distretto turistico, modelli riconosciuti dalla Regione per accedere ai finanziamenti pubblici. A promuovere il turismo gli enti locali, organizzati in un comitato provinciale: “Far rete tra i diversi enti è imprescindibile: il lavoro lecchese sul turismo è stato purtroppo spesso portato avanti solo su alcune località, lasciandone altre scoperte. Occorre unire le forze presenti sul territorio per inserire la promozione turistica in una rete strutturata.” Sempre nell’ottica di far rete, verrebbe costituito un tavolo di organizzazione col compito di gestire gli enti locali, sulla base della preziosa collaborazione tra pubblico e privato. Spazio al web e creazione di un brand sono stati definiti gli step più importanti di questo percorso: “L’efficacia della promozione web è dimostrata – ha detto Michele Bianco – e a Lecco purtroppo non esistono profili istituzionali e ufficiali sul turismo: crearne aiuterebbe, così come dotarsi di un proprio brand per rappresentare le nostre esperienze vendibili in Italia e all’estero.” Infine, una proposta per migliorare la ricettività: “l’idea sarebbe dare un incentivo a tutti coloro che possiedono un immobile sfitto e decidessero di renderlo una struttura ricettiva per i turisti: la riduzione degli oneri fiscali sull’immobile per un periodo medio che andrà stabilito.”

Fatte le proposte l’intento è ora quello di trasferirle alle istituzioni: “Sono già fissati degli incontri nelle prossime settimane” ha annunciato Bianco, che tra i destinatari delle proposte ha individuato proprio la Provincia, anche come entità di secondo livello. “Devo dire che gli amministratori locali hanno mostrato un grande interesse e questo perché tutti hanno qualcosa da promuovere nel loro comune o territorio ma da soli non hanno le competenze e gli strumenti per farlo. La promozione si fa attraverso la rete.”