Poste: una decina di uffici in provincia a rischio chiusura

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Rapina Poste Calolzio (2)

LECCO – Nuovo allarme della SLP Cisl Lecco, il sindacato dei lavoratori delle Poste che ha reso nota la possibile chiusura di 65 uffici posta in Lombardia e la razionalizzazione negli orari di apertura (a giorni alterni) di altri 120 uffici.

“Non ci sono ancora indicazioni precise aziendali circa gli interventi nella provincia di Lecco, tuttavia è logico pensare che nei Comuni ove sono presenti più uffici postali questi verranno chiusi, rispetto a quanto previsto dal decreto Scajola del 2008” spiegano dal sindacato.

Nell’ipotesi di applicazione integrale della norma, le chiusure nel lecchese per la Cisl potrebbero colpire anche la città di Lecco, in particolare quegli uffici che già attuano aperture parziali come quello del rione di Acquate (aperto due giorni alla settimana) o quello di San Giovanni (tre giorni alla settimana); in provincia rischia la chiusura un ufficio a Verderio (che di recente ha sancito la riunificazione in un’unica amministrazione dei de Comuni Superiore e Inferiore) e quelli ubicati nelle grandi frazioni di Galbiate (Sala Al Barro), Missaglia (Maresso), Brivio (Beverate), Calolziocorte (Rossino).

“Le razionalizzazioni (ovvero la riduzione dei giorni e/o degli orari di apertura) potrebbero invece interessare numerosi uffici che Poste considera “improduttivi” o “diseconomici” – spiegano dal sindacato il segretario Antonio Pacificio –  che potremmo ipotizzare ubicati nelle realtà montane che vivono condizioni generali di servizio già di per sé disagiate, e che se aggiunti ai numerosi uffici già passati sotto la scure della razionalizzazione produrrebbero un quadro del servizio ai cittadini qualitativamente desolante”.

Poste_Italiane_-_sign“Su tale programma abbiamo già espresso tutta la nostra contrarietà e le nostre perplessità verso un progetto che penalizza fortemente parte del territorio lombardo con pesanti ricadute anche occupazionali” proseguono dalla SLP Cisl che ha inviato una lettera ai sindaci dei comuni che potrebbero essere interessati dalle novità ed al Presidente dell’ANCI Lombardia, dichiarando la disponibilità ad affrontare assieme le problematiche evidenziate e le possibili azioni di intervento.

“Da tempo, segnaliamo una serie di pesanti criticità quotidiane nell’operatività degli uffici postali senza interventi e risposte, con un’azienda da 8 mesi ferma, paralizzata e con un Piano d’Impresa 20015 che si limita a sole enunciazioni, è diventata sempre più insostenibile”

Il sindacato ha anche annunciato iniziative di mobilitazione della categoria attraverso una serie di assemblee sui luoghi di lavoro, nei primissimi giorni del mese di febbraio, e una puntuale informazione e sensibilizzazione dei cittadini attraverso gli organi di stampa e degli amministratori locali.

“Sappiamo che la cittadinanza esprime le proprie lamentele riguardo a questi disservizi  – conclude il segretario – ma bisogna dire che i dipendenti lavorano al massimo delle loro possibilità in una situazione che è al limite”.