
LECCO – Sarà un caso, ma puntuale il freddo è arrivato proprio negli ultimi tre giorni di gennaio: i così detti Giorni della Merla. Non solo, ma da giovedì in tarda serata hanno iniziato anche a scendere i primi fiocchi di neve che hanno fatto capolino persino in centro città.
Un primo velo di neve ha iniziato a sbiancare i prati brianzoli, così come in Valsassina e sulle cime lecchesi. Nell’immagine, fornita dalla webcam di Meteo Barzio (www.meteobarzio.it) all’una e un minuto di questa notte, si notano i tetti ormai bianchi delle case.

Spolverata di bianco anche nel calolziese. Ovunque, sulle strade, non si registrerebbero criticità. Già dal pomeriggio il meteo dovrebbe migliorare e nel fine settimana non sono previste piogge: il cielo resterà sereno o poco nuvoloso. Le temperature oscilleranno tra i 7 e gli 0 gradi.
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Di seguito la tradizionale filastrocca in dialetto lecchese dedicata ai giorni della merla.
“Me n’incaghi o ginee che i me merli li ho levee. Vun ghe n’ho, e duu l’imprestaroo del m’è fradèll febree, che de bianca che te set negra te deventaret”.
La filastrocca vede la merla parlare con il mese di gennaio, al quale dice che se ne infischia (Me n’incaghi ) di lui e del suo freddo (in realtà non ancora arrivato) a tal punto che i suoi merli li ha già allevati (li ho levee). Ma il mese di gennaio non ci sta e risponde, che un giorno in più l’ha, il 29 (Vun ghe n’ho) e due se li farà prestare dal fratello febbraio arrivando al 30 e 31, ammonendo poi la merla che da bianca che era, sarebbe diventata nera. Fu così che arrivò il freddo e cominciò a nevicare e per salvarsi la merla dovette rifugiarsi in un comignolo, pagando il prezzo di non avere più le piume bianche.
QUALCHE SCATTO DALLA BRIANZA:
SCATTI DALLA VALSASSINA (CREMENO E BALLABIO):

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