Diritto di sciopero.
La Fim Cisl scrive a Confindustria

Tempo di lettura: 3 minuti

fim cislLECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera che mercoledì la Fim Cisl Monza Brianza Lecco  ha consegneto a Confindustria Lecco, in occasione della Giornata di Azione Globale in difesa del diritto di sciopero.

“Con la presente lettera Vi chiediamo, attraverso la Vostra Associazione degli Industriali, di contribuire a modificare la posizione del Gruppo Imprenditori in seno all’OIL in merito al Diritto internazionale di sciopero, consacrato con la Convenzione OIL n.87 sulla Libertà Sindacale e la protezione del diritto sindacale.

La libertà di associazione sindacale non è un diritto separabile dal contesto delle relazioni industriali. Se l’iscrizione a un sindacato è – nel nostro paese – l’esercizio di una libertà individuale, questa libertà non avrebbe alcun significato se i lavoratori non potessero difendere i loro interessi collettivamente. La solidarietà tra i lavoratori permette di superare i limiti inerenti alla firma di contratti individuali di lavoro, ottenere condizioni d’impiego eque e dignitose e partecipare alla presa di decisioni inerenti alla propria vita e la società in generale.

In assenza del diritto di sciopero, sarebbe difficile (se non impossibile) per i lavoratori raggiungere questi obiettivi, a causa di un potere asimmetrico nelle relazioni industriali tra capitale e lavoro. Non è un caso che lo sciopero è proibito e perseguito penalmente solo nei regimi autoritari e nei sistemi totalitari. Al contrario, le società pluraliste, democratiche e liberali non solo riconoscono il diritto dei lavoratori e degli imprenditori a creare liberamente le loro associazioni, ma anche il diritto di portare avanti azioni collettive per la tutela degli interessi professionali, sociali ed economici dei propri rappresentati. Per questi motivi, fino al 2012, il Gruppo Imprenditoriale in seno all’OIL non aveva mai contestato l’orientamento giuridico per cui la proibizione del diritto di sciopero contrasterebbe con gli articoli 8 e 10 della Convenzione n.87.

Considerare lo sciopero un’azione illecita e, come tale, sanzionabile sul piano civile e penale costituisce una restrizione inaccettabile alla libertà sindacale, alla possibilità di promuovere e difendere gli interessi dei suoi membri (articolo 10 della Convenzione n.87) e del diritto dei sindacati a organizzare autonomamente le proprie attività. Il diritto di sciopero è uno dei mezzi essenziali, di cui dispongono i lavoratori e le loro organizzazioni, non solo per ottenere migliori condizioni di lavoro o vantaggi sul piano retributivo e professionale, ma anche per spingere alla soluzione di problemi politici, economici, sociali, industriali e di mercato, che interessano direttamente sia il lavoro dipendente, sia l’impresa.

Convinti che quanto da noi espresso sia da Voi condiviso, Vi richiediamo di farVi interpreti – in ambito OIL – delle nostre preoccupazioni, facendo in modo che tutte le controversie (compresa quella sul diritto internazionale di sciopero) siano rimesse alla Corte Internazionale di Giustizia, affinché emetta un giudizio consultivo definitivo per le parti”.

Fim Cisl Monza Brianza Lecco