Rifondazione replica alla Tentori: “Sul Job Act solo propaganda”

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lavoro (1)LECCO – “Puntuale è arrivata la rivendicazione del PD riguardo i meriti del Jobs Act per bocca della giovane deputata V.Tentori. L’On. del PD sa benissimo che l’aumento di contratti a tempo indeterminato è per lo più trasformazione di altri contratti dovuta agli incentivi fiscali: quando questi finiranno finirà anche il lavoro. E con il Jobs Act si potrà poi liberamente licenziare quando il lavoratore tornerà a costare”.

E’ la critica mossa dal partito lecchese di Rifondazione alle dichiarazioni dell’onorevole democratica riguardo agli effetti del Job Act che, secondo i dati diffusi venerdì dalla deputata lecchese, avrebbero prodotto nella nostra provincia un aumento del 53% dei contratti a tempo indeterminato con 589 contratti stipulati rispetto ai 384 dell’anno scorso e 700 richieste degli sgravi avanzate da altrettante aziende lecchese (vedi articolo).

“Facciamo notare che per l’Istat a fine 2014 i disoccupati erano aumentati del 2,9 %: 95mila italiani con il 60 % di lunga durata. Questa la realtà dei dati Istat. Il resto è propaganda – proseguono da Rifondazione – Ci piacerebbe che l’On. Tentori e il PD ci parlassero anche del demansionamento, cioè del fatto che il Jobs Act permetterà alle imprese di ridurre inquadramenti e stipendi per i lavoratori professionalizzati con la scusa della crisi: nel lecchese ci risulta che molte aziende hanno già iniziato a farlo. Ma ci piacerebbe discutere anche di licenziamenti collettivi compresi nel Jobs Act. E troviamo curiosa l’affermazione di aver dato tutele a chi non le aveva: si toglie la garanzia di riavere il posto di lavoro ai nuovi assunti sostituendola per i nuovi assunti con un pugno di soldi trasformandoli in precari a vita licenziabili in ogni momento. Strano concetto di tutele crescenti”.

“Crediamo che il lavoro si crei con gli investimenti e non tagliando diritti sulle spalle dei lavoratori – concludono – Crediamo che ci voglia un nuovo Statuto dei lavoratori che estenda i diritti, non li tolga come fa il Jobs Act. E poi una risposta alle affermazioni fasulle su Garanzia Giovani: l’On. Tentori ci comunica che “procede Garanzia Giovani, il grande piano contro la disoccupazione giovanile”. Informiamo il PD che dopo un anno di applicazione e 1,5 miliardi di euro meno del 10 % dei destinatari ha ricevuto effettivamente un’offerta di lavoro, di tirocinio o formazione. E con compensi da fame: in molte regioni si viaggia sui 400 euro al mese per 8 ore giornaliere. Siamo a 3 euro all’ora. Una pacchia per l’azienda che utilizza il giovane che dopo essere stato spremuto per bene finirà a spasso alla fine dello stage. E in Lombardia? Stanziati ben 178milioni di euro e fino ad oggi gli iscritti a Garanzia Giovani residenti in Lombardia sono solo 29.036: l’8,7 % dei giovani a cui è rivolta. Un fallimento! Degli iscritti solo il 40 % è stato preso in carico dal programma per avviarlo al lavoro e solo il 24 %, neanche un quarto, è stato effettivamente avviato sul mercato del lavoro nella quasi totalità con tirocini precari. Consigliamo all’On. Tentori di usarli tutti i dati sul lavoro non solo quelli che fanno comodo. La realtà ha la testa dura, oltre la propaganda dei governi. Come sempre disponibili al confronto”.