Confcommercio, anche Lecco all’assemblea generale di Milano

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gruppo confcommercio

MILANO – “Qualcosa è cambiato nell’ultimo anno grazie ai sacrifici compiuti da famiglie e imprese. Ci sono i primi segnali di ripresa effettiva, anche se ancora timida. I consumi danno cenni di risveglio, ma l’incremento di spesa dei consumatori è ancora poco percepito dai commercianti. Che –  utilizzando le parole del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli –  hanno bisogno di segnali positivi e di una scossa alla speranza”.

Sono questi alcuni dei messaggi lanciati nel corso della ventottesima assemblea nazionale di Confcommercio, svoltasi lunedì 8 giugno a Milano, la città dell’Expo. Un’assemblea che ha visto la partecipazione di una delegazione di oltre 30 commercianti lecchesi, guidati dal presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa.

Il momento clou dei lavori di Milano, caratterizzati dai saluti del presidente della Regione, Roberto Maroni, del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e del commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, e dall’intervento conclusivo del ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi (che ha ricevuto pochi applausi e diversi fischi), è coinciso con la relazione del presidente Sangalli davanti agli oltre 3000 rappresentanti di Confcommercio giunti da tutta Italia:

“Molte famiglie e imprese fanno ancora fatica a percepire la ripartenza dell’economia nella realtà quotidiana: abbiamo un Paese in un certo senso “sospeso”. Per trasformare l’attuale moderata ripresa in crescita bisogna ridurre la spesa pubblica, che non è solo troppo alta, ma anche mal distribuita. E per farlo bisogna percorrere una strada a due corsie: quella di marcia è la lotta alle inefficienze, quella di sorpasso riguarda invece la ridefinizione del perimetro della spesa pubblica”.

Il presidente di Confcommercio ha ribadito la ricetta da fin troppo tempo inutilmente raccomandata:

“Ogni euro recuperato dal minor costo del debito pubblico e dalla lotta all’evasione fiscale va restituito ai contribuenti in regola, con l’immediata riduzione delle aliquote Irpef, senza pensare di usare sempre la tassazione come paracadute delle inefficienze”.

platea seduti

Per poi sottolineare che Confcommercio “continuerà a vigilare” sulla situazione delle clausole di salvaguardia (che valgono 70 miliardi di tasse in più nel prossimo triennio) perché “se scattano, addio ripresa. Il Governo ha assicurato che non verranno attivate. E noi ci vogliamo credere”.

Diversi poi i passaggi sui temi di attualità, dalla difesa del ruolo centrale della rappresentanza (“Associarsi è un diritto “costituzionale” non è un’ambizione corporativa: in questo periodo di crisi profonda noi non abbiamo lasciato solo nessuno e abbiamo presidiato tanti temi e spesso con fatica”), al plauso per il Jobs Act (“Il Governo è andato finora nella giusta direzione: flessibilità per le imprese e assunzioni a tempo indeterminato con incentivi, che speriamo proseguano nel 2016″), passando per il sostegno al contratto nazionale (“E’ un valore per quella miriade di imprese, soprattutto piccole e medie, che non possono o non vogliono negoziare un contratto direttamente in azienda: la soluzione non può essere che ognuno faccia da sé”).

Quindi ha parlato dei 70 anni di Confcommercio: “E’un punto di partenza, non di arrivo. Per noi compiere settant’anni significa tre cose: l’orgoglio di rappresentare una parte del Paese a volte silenziosa, ma essenziale, che oggi vale oltre il 40% del Pil e dell’occupazione; la responsabilità di guardare sempre al futuro e di portare la voce dei nostri imprenditori alla politica, al Governo, alle Istituzioni, al resto della società; una sfida di giocare in attacco i prossimi 70 anni e di dimostrare giorno dopo giorno che siamo il terziario ma non siamo secondi a nessuno”.

Le parole di Sangalli sono state molto apprezzate dalla delegazione lecchese.

“Qualche segnale di ripresa si avverte anche a Lecco e noi speriamo che le cose possano migliorare ancor di più nei prossimi mesi. C’è fiducia indubbiamente, ma da qui a dire che la crisi è alle spalle ce ne passa… E infatti si spiega così il malumore dei commercianti presenti per alcuni passaggi troppo trionfalistici del ministro Guidi – commenta il presidente Ciresa – Bene ha fatto, poi, il presidente Sangalli a ricordare come sia assolutamente da scongiurare l’aumento dell’Iva! E’ fondamentale poi che il Governo sia più deciso sulla riforma fiscale: se non si riducono le aliquote Irpef e se non si semplificano gli adempimenti non si va da nessuna parte. E condivido anche in pieno il risalto dato al valore della rappresentanza e dei corpi intermedi, così come la difesa delle Camere di Commercio che vanno riformate e rese più efficienti ma che restano un luogo fondamentale di governo condiviso dell’economia del territorio”.