LECCO – E’ giunto dopo un acceso dibattito in aula il “sì” del Consiglio Comunale di Lecco alla proposta di affidamento ventennale del servizio idrico provinciale a Lario Reti Holding. Una scelta sostenuta dall’intera maggioranza alla quale si è aggiunto il voto favorevole di Bodega e di Ncd.
Fortemente contrari invece Lega Nord, Cinque Stelle, Cambia Lecco e Viva Lecco che non hanno mancato di sottolineare le loro perplessità riguardo a questa decisione, presentando una mozione a firma dei capigruppo Alberto Negrini, la leghista Cinzia Bettega, il “grillino” Massimo Riva e Alberto Anghileri.

La battaglia delle minoranze riguarda i requisiti che Lario Reti Holding oggi non possiederebbe per poter ottenere in gestione l’erogazione dell’acqua pubblica, in particolare il controllo analogo, essenziale per affidamenti “in house”, ovvero diretto da parte degli enti locali che vi partecipano (i Comuni) e che la società non abbia autonomia decisionale riguardo ai più importanti atti di gestione.
Per raggiungere questo obiettivo LRH dovrà attuare una modifica statutaria e dovrà farlo entro fine anno, quando la Provincia gli affiderà definitamente la gestione del servizio. Già questo mercoledì, però, i sindaci lecchesi dovranno decidere, con parere vincolate, se accettare questa strada, contenuta nella proposta di delibera decisa dall’ATO, dopo lo stesso ente ha scartato l’alternativa avanzata invece dal comune di Merate, ovvero una società ex novo a cui affidare l’acqua pubblica lecchese dalla fusione per incorporazione tra Idrolario (attuale gestore pro tempore del servizio) e Idroservice (possessore delle reti idriche).
“Una proposta che era appoggiata dal solo Comune di Merate – ha sottolineato il sindaco Virginio Brivio – su Lario Reti Holding c’è stata invece ampio consenso da parte degli altri amministratori lecchesi. Questo progetto gestionale si basa sul presupposto che Idroservice venga da subito assorbita da Lario Reti Holding affinché diventi si arrivi ad società di primo livello e dovrà essere fatto entro la fine dell’anno, prima dell’affidamento”.

Su tutto pesa il parere della Corte dei Conti che sul caso lecchese si è già espressa indicando in una società di primo livello e direttamente controllata dagli enti pubblici l’unica soluzione possibile. E’ proprio su questo punto che Lega Nord, Cambia Lecco e Cinque Stelle hanno espresso forti dubbi:
“Perché affidare a Lario Reti Holding il servizio idrico se non ha ancora i requisiti? – ha domandato Anghileri – Non può bastare la fiducia, servono atti concreti. Sono già stati fatti tanti errori in passato. Attendiamo che la società si metta in regola e poi ne riparliamo”.
Il consigliere della Lega Nord, Stefano Parolari, ha rincarato la dose: “Di buone intenzioni sono lastricate le strade dell’inferno. Lo abbiamo visto con la mancata fusione tra Idrolario e Idroservice che era stata proposta lo scorso anno”.
Lega e Cinque Stelle concordano su un’altra criticità, ovvero la vocazione commerciale della Holding, incompatibile con la gestione del servizio idrico che in LRH dovrebbe diventare la mission principale della società, che oggi gestisce attraverso le partecipate anche gas ed elettricità. “La variazione sostanziale oggetto sociale potrebbe giustificare il recesso dei soci, quindi di quei Comuni comaschi che oggi fanno parte della holding e di quelli lecchesi come Merate che avrebbe già fatto richiesta di recesso, quindi bisognerà risarcire quelle quote” ha sottolineato Massimo Riva.

Riva ha anche sottolineato che “si fa confusione con gestione totalmente pubblica dell’acqua, voluta dagli italiani nel referendum, con una gestione pubblica d’ispirazione privatistica perché la affidiamo ad una holding che non è obbligata a rinvestire gli utili che produce”.
Al contrario, il PD crede che Lario Reti Holding sia la soluzione migliore per produrre investimenti e migliorare il servizio idrico in provincia: “Abbiamo una dispersione di rete del 40%, vuol dire che per 100 litri di acqua dobbiamo prelevarne 140 – ha sottolineato Andrea Frigerio – Questo è lo scandalo reale, etico ed economico; anni e anni di sprechi e di mancati investimenti che sono la questione principale. Per questo è necessario affidare il servizio ad una società che possa supportare questi investimenti e proporre tariffe sostenibili”.
Dalla maggioranza è giunto però un emendamento proposto da Appello per Lecco e approvato dall’aula nel quale viene ribadita la necessità di “mantenere pubblica gestione dell’acqua, che il servizio venga affidato solo a società in house controllo analogo e che trasparenza nella gestione del servizio venga rafforzata per ribadire senso civismo che deve governare società partecipate – come spiegato dal consigliere Gianluca Corti che comunque ha ribadito la “piena fiducia al sindaco” da parte di Appello per Lecco anche, se dall’opposizione, c’è chi come Lorenzo Bodega non ha mancato di far osservare questa “anomalia” nel comportamento di una forza di maggioranza.

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