Varese. Maxi evasione fiscale per 38 milioni di euro, nei guai marito e moglie

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    VARESE – Notizia da fuori provincia degna di nota quella giunta questa mattina in redazione. Nel corso delle indagini fiscali di contrasto all’evasione fiscale internazionale e alla ricerca di disponibilità patrimoniali e finanziarie detenute all’estero da soggetti residenti in Italia, la Compagnia della Guardia di Finanza di Varese ha sottoposto a controllo due imprenditori, risultati poi essere marito e moglie, che a partire dall’anno 2006, avevano sistematicamente presentato delle dichiarazioni dei redditi infedeli.

    La complessa attività di indagine, durata circa un anno, ha permesso di individuare in Italia i legami familiari, il centro degli interessi patrimoniali e sociali e quindi vera la residenza fiscale, dei due coniugi, che risultavano, invece, iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.) di un Comune della Provincia di Varese.

    In particolare, al termine dell’azione ispettiva, i finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Varese hanno accertato redditi non dichiarati in Italia dai soggetti verificati per circa 38 milioni di euro, per gli anni dal 2006 al 2013. La stima dell’imposta evasa supera i 16 milioni di euro. Grazie alla documentazione acquisita anche attraverso le indagini finanziarie, è stato possibile delineare le trame dell’evasione e ricostruire il reddito dei due evasori.

     

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    I due coniugi italiani, pur essendo iscritti all’A.I.R.E., in quanto domiciliati fiscalmente prima a Montecarlo e poi in Svizzera, sono risultati nel periodo oggetto d’indagine, in realtà, rappresentati e amministratori di numerose società aventi sede in Italia. Si tratta di società appartenenti ai più svariati settori, dal commercio di articoli sportivi alla costruzione e locazione di beni immobili, dalla produzione di vini e spumanti alla ristorazione. L’esame dei numerosi rapporti finanziari detenuti nel territorio nazionale dai due coniugi, ha permesso di rilevare, altresì, numerose movimentazioni da e per l’estero che sono state oggetto di segnalazione all’Agenzia delle Entrate.

    L’attività investigativa di polizia tributaria delle Fiamme Gialle si è sviluppata al fine di ricostruire l’esatta posizione fiscale dei contribuenti e adottare, conseguentemente, ogni misura utile a garantire la pretesa erariale. I contribuenti si sono resi dunque responsabili delle violazioni previste per l’infedele presentazione della dichiarazione dei redditi.

    Marito e moglie ora dovranno corrispondere il pagamento delle imposte dirette per oltre 16 milioni di euro e le relative sanzioni previste dalla legge tributaria.

    L’attività svolta, si inquadra nell’ambito della strategia della Guardia di Finanza volta al contrasto dell’evasione fiscale internazionale, che oltre ad essere indicativa dell’occultamento di ricchezza all’Erario, sottende, a volte, fenomeni ben più gravi e insidiosi come il riciclaggio e il reinvestimento di proventi illeciti all’estero.