Più assunzioni nel lecchese ma non nel commercio

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lavoro annunciLECCO- Continuano a migliorare le previsioni occupazionali delle imprese lecchesi, lombarde e italiane secondo l’indagine Excelsior relativa al 2° trimestre 2015 e promossa dal Sistema camerale e dal Ministero del Lavoro.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a Lecco crescono le previsioni di assunzione di personale dipendente (870 unità contro 640, +230 persone, pari al +35,9%; Lombardia +38,7%; Italia +17,1%).

I licenziamenti di dipendenti previsti dalle aziende del nostro territorio sono anch’essi 870; il saldo è pari a zero, contro le -90 unità registrate nel primo trimestre 2015.

Nelle altre tipologie di contratto (somministrazione, collaborazioni a progetto, altro), però, le aziende locali prevedono 240 assunzioni, a fronte di 260 licenziamenti. Rispetto al 1° trimestre 2015 c’è un incremento di 120 unità delle assunzioni di personale dipendente e raddoppiano i contratti a tempo indeterminato, che sono un terzo dei nuovi posti di lavoro previsti dalle aziende.

“Le nuove normative introdotte dal Governo sul mercato del lavoro sembrano iniziare a dare i primi frutti” – spiega il presidente della Camera di Commercio Vico Valassi – Infatti i dati sugli avviamenti del 1° trimestre 2015 mostrano un lieve aumento (+0,1%), ma soprattutto una decisa crescita dei contratti a tempo indeterminato (+24,8% rispetto al 1° trimestre 2014). Nondimeno, bisogna dedicare attenzione particolare al numero dei cosiddetti NEET, passati da circa 2.400 nel 2008 a quasi 7.000 nel 2014 (ben il 14% dei giovani di 15-24 anni). È fondamentale investire con continuità su formazione, conoscenza, competenze professionali”.

Crescono le assunzioni a tempo indeterminato (+160 unità, +123,1%) e la loro quota percentuale sale dal 20,3% al 33,3% del totale. Le aziende lecchesi faranno ricorso a personale “stabile” in misura inferiore a quelle lombarde (36,5%), ma superiore alla media italiana (28,7%). Sale anche il numero delle assunzioni a tempo determinato (da 450 a 510, +60 unità), ma cala la loro quota percentuale (dal 74,2% al 58,6%).

La percentuale di laureati e diplomati richiesti dalle imprese lecchesi passa dal 50% del 2° trimestre 2014 al 42,5% del 2° trimestre 2015. Tale quota è comunque superiore sia alla media nazionale (36,7%), che a quella regionale (41,8%).

Salgono anche le quote dei “qualificati” (con diploma di 3 anni), dal 14,1% al 14,9%, e delle assunzioni per cui le imprese lecchesi non ritengono importante il titolo di studio (dal 23,4% al 31%), quota superiore sia al dato regionale che a quello nazionale (rispettivamente 22,7% e 29,2%)

Le imprese lecchesi del commercio prevedono però un significativo calo delle assunzioni (-63,6% contro il +4,4% regionale e il -3,8% nazionale), mentre crescono quelle dell’industria incluse le costruzioni, +29,2% (Lombardia +43,7%; Italia +37,7%) e del turismo (Lecco +33,3%; Lombardia -48,7%; Italia +4,5%).

Forte l’aumento della quota di assunzioni di dipendenti previste dalle aziende dei servizi (Lecco +110,5%; Lombardia +19,2%; Italia +30,8%)

Crescono sia le assunzioni di giovani sotto i 30 anni (+21,7% a Lecco, contro il +4,8% regionale e il -38,4% nazionale), sia quelle oltre questa fascia d’età (+40,5% nella nostra provincia, +9,6% in Lombardia e +37,9% in Italia)

Rimangono stabili le assunzioni di donne, pari a 130 (Lombardia -27,5%; Italia +85,2%): rappresentano il 14,9% del totale (a fronte del 12,2% lombardo e del 29,1,% nazionale). Viceversa, crescono le assunzioni maschili (280 unità, +40%, contro il +42,5% della Lombardia e il -8,5% dell’Italia). Crescono anche le assunzioni per cui il genere non è rilevante a giudizio dell’impresa (Lecco, +48,4%; Lombardia, +5,6%; Italia, +6,4%)