Bordonali visita il campo profughi: “Rischiano di stare qui tre anni”

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Al centro l'assessore Bordonali insieme all'on. Grimoldi (a sinistra) e al segretario Nogara (a destra)
Al centro l’assessore Bordonali insieme all’on. Grimoldi (a sinistra) e al segretario Nogara (a destra)

LECCO – “Siamo all’assurdo totale, si continuano a far arrivare persone quando non si è in grado di gestirle, di accoglierle e quando queste persone non hanno il titolo per risiedere sul territorio”.

E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale Simona Bordonali al termine del sopralluogo effettuato sabato mattina, insieme all’on. Paolo Grimoldi, al campo di accoglienza dei migranti allestito al Bione, mentre fuori dai cancelli si stava tenendo il sit-in di protesta della Lega.

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“Ci sono 25 persone ospitate qui. Sono essenzialmente uomini, intorno ai 30 anni, non ci sono donne. La situazione è di disagio per loro, dormono in otto in queste tende omologate per sei persone, e per gli operatori che li assistono. La provincia di Lecco – ha proseguito Bordonali – ne accoglie già un numero elevato, si parla di 650 persone sul territorio. La Lombardia ha già dato troppo e da parte nostra continuiamo a ripetere al ministro Alfano che non ci sono più spazi, speriamo che anche le Prefetture inizino a dire che non ci sono più strutture e che non si riducano ancora a costruire questi centri dove non viene rispettata la dignità delle persone. E’ una gestione improvvisata”.

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Secondo l’assessore regionale all’immigrazione “serve maggiore credibilità a livello internazionale, è necessario creare campi profughi alla partenza e far sì che questo problema, oggi solo italiano, diventi un problema europeo. Gli altri Stati chiudono le frontiere, noi invece andiamo a recuperarli in mare. Dobbiamo chiederci il perché: probabilmente per forti interessi economici che girano attorno a questa accoglienza”.

L'on. Grimoldi insieme all'assessore Bordonali e al segretario provinciale della Lega, Flavio Nogara
L’on. Grimoldi insieme all’assessore Bordonali e al segretario provinciale della Lega, Flavio Nogara

“Qui non c’è neanche un eritreo e nemmeno un siriano – ha proseguito l’on. Grimoldi, commissario nazionale del Carroccio – Al 90% non c’è neanche un profugo ma sono tutti clandestini. Quando la commissione territoriale risponderà che queste persone non sono rifugiati, che ne sarà di loro? Nessuno sa rispondere. In un Paese normale dovrebbero essere rimandati indietro, qui verosimilmente si apriranno le porte e faranno quello che vorranno. Se riusciranno a prendere un treno andranno in Nord Europa, se non avranno soldi come vivranno? Andranno a rubare e a creare problemi di carattere sociale sul territorio. Il Governo ad oggi non ha previsto il rimpatrio all’esito delle commissioni territoriali”.

Il rischio, secondo Simona Bordonali, è che sarà necessario molto tempo prima di sapere quali di questi migranti avrà diritto allo status di rifugiato: “Non basterà un anno. Dopo l’esito delle commissioni territoriali, queste persone potranno fare ricorso e i ricorsi potranno durare altri due anni, vuol dire che avranno davanti altri tre anni di permanenza qui”.