LECCO – Non solo Lega e Fratelli d’Italia si sono presentati sabato mattina al Bione: anche il consigliere comunale Alberto Anghileri di Con la sinistra Cambia Lecco, insieme ad una decina di cittadini, si è recato ai cancelli dell’area spettacoli per poter far visita ai migranti ospitati al campo di accoglienza del Bione.
Un permesso che, così come per i consiglieri comunali della Lega, è stato negato ad Anghileri che ha comunque parlato con gli operatori di Progetto Arca, che si occupano dell’assistenza ai profughi.
“Capisco la necessità di tutelare l’ordine pubblico oggi – ha commentato Anghileri – però viste da fuori sembrano persone in gabbia, bisognerebbe evitare di creare situazioni come queste dove pare di essere allo zoo”.

Anghileri si è recato al Bione insieme a Mauro Castelli, sindacalista Fiom e presidente di Mir Sada, l’associazione che già nelle scorse settimane aveva consegnato materiale umanitario ai migranti ospitati nella palestra di Maggianico. Anche in questo caso Mir Sada si farà promotrice di una raccolta di quanto necessario per sopportare le prime necessità degli ospiti del centro.
“Siamo qui per due motivi – ha spiegato Anghileri – dire che a Lecco non c’è solamente chi è fascista o razzista e capire come poter aiutare queste persone. La protesta della Lega è propaganda per prendere un po’ di voti in più. Credo che Lecco non sia così, ho fiducia nella mia città. Mi spaventano però certi commenti che leggo sui social network di gente che dice ‘buttiamoli in mare’ o ‘usiamo il napalm’ . Penso che la Lega abbia liberato istinti animali. Bisognerebbe spiegare alla gente che queste sono persone come noi, cambia solo il colore della pelle”.
Secondo il leader della sinistra lecchese “se tutti gli 88 Comuni della provincia di Lecco si facessero carico di dieci persone a testa avremmo risolto il problema anche in caso di nuovi arrivi. Vogliamo credere che in provincia non ci siano spazi per 10-15 persone? Io penso che i sindaci, essendo una scelta non popolare, tendano a dire di non avere posto e la Prefettura deve poi inventarsi queste soluzioni di emergenza che non possono durare. Basterebbe un po’ di buona volontà, perché questa situazione durerà qualche anno e bisognerà affrontarla”.

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