
LECCO – “Chiediamo al sindaco e alla giunta di convocare una sessione del Consiglio Comunale per discutere di questa nostra proposta, una discussione aperta alle forze sociali, a tutti i soggetti interessati e che ne abbiano voglia”.
La richiesta giunge dal consigliere comunale Alberto Anghileri, a nome di Con la sinistra Cambia Lecco, a seguito della notizia dell’accorpamento tra la Prefettura di Lecco e quella di Como.
“Uno dei punti qualificanti del nostro programma elettorale era l’obiettivo di far diventare Lecco una città con 70/80.000 abitanti, non certo per megalomania o per il desiderio di “mangiare” i paesi limitrofi. Oggi, come era inevitabile che succedesse, i nodi vengono al pettine: la riforma sanitaria regionale, la Camera di Commercio, la Prefettura, la direzione scolastica, l’Aler e altro ancora” spiega Anghileri.
La strada dell’accorpamento e riduzione degli enti intermedi, secondo il portavoce di Cambia Lecco “è ormai tracciata e territori come il nostro che per dimensione sono tra i più piccoli ne subiranno le conseguenze se poi aggiungiamo il pasticcio che il Governo ha realizzato con la riforma delle Provincie, il quadro è completo”.
Per Anghileri abbiamo davanti due strade: “ fermarci a piangere e rimpiangere il sistema “Lecco”, figlio di un altra epoca e di un altro secolo, oppure provare a lavorare per costruire una alternativa, altrimenti sarà inevitabile che il Meratese guardi a Monza o meglio ancora all’area metropolitana, che Colico si rivolga alla Valtellina e che la valle San Martino rispolveri gli antichi e mai sopiti amori per Bergamo. A nostro avviso c’è una sola alternativa seria e credibile, aprire da subito un percorso che faccia diventare la nostra città un vero polo di attrazione per l’attuale territorio Provinciale, in grado di fornire servizi di qualità, strutture e infrastrutture, sanità e scuola pubblica, trasporti, cultura e altro ancora. Oggi le ridotte dimensioni di Lecco non consentono tutto questo, è necessaria una “massa critica” molto più grande”.

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