Acquate e S. Giovanni senza Poste, la Lega attacca il sindaco

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Il cartello che annunciava la chiusura delle Poste ad Acquate

 

LECCO – E’ della scorsa settimana la notizia dell’accoglimento da parte del Tar del ricorso presentato da alcuni comuni lecchesi contro la riorganizzazione di Poste italiane che prevedeva l’abolizione di uffici dislocati nel territorio.

Salve le poste di Rossino a Calolzio e Bevarate di Brivio, lo stesso vale per le sedi di Santa Maria Hoé, Ello, Colle Brianza, Carenno, Sala al Barro ed Ello per le quali era prevista una riduzione delle apertura.

Cinzia Bettega - Lega Nord
Cinzia Bettega – Lega Nord

Non ha invece presentato ricorso il Comune di Lecco dove Poste ha deciso la chiusura degli uffici di San Giovanni e di Acquate. Ciò ha provocato la protesta della Lega Nord:

“Il sindaco Brivio sostiene che il mancato ricorso è frutto di una “scelta consapevole”, fondata sulla considerazione che in città ci sono altri sei sportelli e che i parametri sono stati rispettati. Ma non è stato la stesso primo cittadino, a fine luglio, a commento di una riunione andata a vuoto , a manifestare la sua “insoddisfazione totale” per il rifiuto dell’azienda di far marcia indietro sulla chiusura dei due uffici?” si è chiesto il gruppo consiliare del Carroccio, guidato da Cinzia Bettega.

“Dimentica che, proprio in quell’occasione, aggiunse che avrebbe fatto richiesta di ricollocazione di almeno uno dei due sulla direttrice viale Adamello-viale Montegrappa e di potenziamento dei servizi a domicilio – proseguono i leghisti riferendosi ancora il primo cittadino – Ora è rimasto con il cerino in mano e nelle dichiarazioni del sindaco non c’è traccia delle posizioni di tre mesi prima: è tutta una marcia indietro fatta di parametri rispettati, di rapporto sportelli – utenti come da normativa e così via. Al tavolo delle trattative, quali che siano, non ci si presenta a mani vuote, ma con potere contrattuale, tra l’altro rafforzato dall’unità d’intenti di una pluralità di comuni alle prese con gli stessi disagi”.

“L’amara realtà – concludono – non risiede tanto nel disinvolto cambio d’opinione del sindaco, ma nella concretezza dei fatti che documentano che nei rioni di Rancio, Laorca, Malavedo, San Giovanni e Acquate ora c’è un servizio in meno. Gli anziani, in particolare, ringraziano”.