Poste. Cgil: “Chiuderle una strategia miope, bene i ricorsi al Tar”

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LECCO –   “Le Poste rappresentano un ulteriore presidio pubblico di vicinanza ai cittadini,  chiuderle è una strategia miope”. Non ha dubbi la sindacalista Cinzia Maiolini,  responsabile settore Poste per SLC Nazionale, a Lecco per un incontro in Cgil,  riguardo al piano di razionalizzazione di Poste Italiane che aveva deciso la chiusura di alcuni uffici postali nel lecchese e le aperture a giorni alterni per altre sedi.  

Chiusure evitate,  per ora, grazie al ricorso al Tar presentato dai sindaci di  Calolzio,  Brivio,  Santa Maria Hoé, Ello, Colle Brianza, Carenno e Galbiate. Prima ancora erano stati salvati gli uffici postali dei Comuni di Verderio Superiore e di Maresso a Missaglia grazie alla trattativa con Anci, Upl e Regione.

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Cinzia Maiolini

“Sindaci costretti a fare ricorso al Tar – ha spiegato il primo cittadino di Missaglia, Bruno Crippa – poiché da Poste c’è sempre stato un atteggiamento di chiusura nonostante le proposte avanzate dai Comuni, tra queste un piano a costo zero per mantenere aperti gli uffici nei comuni della Valsassina e quella di aprire un nuovo sportello a Lecco a fronte della chiusura delle sedi di Acquate e San Giovanni”.

Il sindaco Panzeri è intervenuto insieme alla sindacalista durante l’incontro sul tema organizzato dalla Camera di Lavoro nel pomeriggio di lunedì; con loro Lorena Panzeri (Filctem Cgil), Carmine Leva (Ferdeconsumatori), il segretario provinciale  della Cgil, Wolfango Pirelli e Fabio Gerosa (SLC Lecco).

“Bene hanno fatto i sindaci a ricorrere al tribunale amministrativo – ha sottolineato Cinzia Maiolini – il Tar ha definito il significato di servizio universale, ovvero che non può esserci una valutazione puramente economica nella decisione di Poste ma deve essere presa in considerazione la possibilità di accesso al servizio anche nelle zone meno agevoli, dando la possibilità ai cittadini di poterne fruire”.

La mancanza di confronto tra Poste Italiane e le istituzioni riguardo al piano di tagli, per il segretario Pirelli, è sintomo di “un riordino istituzionale – con le Province in cammino verso la loro cancellazione e la mancanza di aggregazioni tra Comuni – che ha indebolito il territorio. Le Poste potrebbero  invece avere un ruolo importante per il nostro territorio anche ai fini del superamento di un’arretratezza dal punto di vista della digitalizzazione e dell’informatizzazione che ancora oggi caratterizza il nostro territorio, nonostante gli alti livelli produttivi delle imprese e la presenza di un campus di ricerca universitario”.

Wolfango Pirelli e il sindaco Panzeri
Wolfango Pirelli e il sindaco Panzeri

Nel frattempo, mentre le chiusure restano sospese in attesa dell’annunciato ricorso di Poste contro la decisione del Tar, gli uffici in provincia di Lecco continuano ad operare in carenza di organico:

“Si lavora in condizioni di emergenza quotidiana  – sottolinea Fabio Gerosa – Si dovrebbero avere organici con 110 % di lavoratori rispetto al fabbisogno per garantire le scorte in caso di sostituzioni, invece siamo al di sotto di questo livello e livello nazionale sono stati annunciati 15 mila esuberi. Complessivamente in provincia di Lecco si contano 500 addetti in questo settore”.