Valmadrera: sfilano i trattori per festeggiare gli agricoltori

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VALMADRERA – Un giornata per omaggiare la terra dei ‘buoni frutti’ e dei raccolti che ancora oggi si coltivano con grande passione degli agricoltori: è questo lo spirito che ha animato la Festa del Ringraziamento celebrata domenica mattina a Valmadrera, all’interno della 65° giornata nazionale del ringraziamento del mondo agricolo.

A promuovere la manifestazione è il Centro di Promozione Sociale di Valmadrera che ha riunito gli agricoltori del paese che hanno raggiunto con i loro trattori il parcheggio di via Fatebenefratelli, a due passi dal municipio, per la benedizione del parroco, don Adelio Brambilla e la sfilata dei mezzi per le vie del paese. Una corona di fiori è stata poi disposta sul monumento ai caduti di tutte le guerre, in occasione delle celebrazioni appena trascorse del 4 Novembre.

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Il sindaco e le autorità in corteo insieme agli agricoltori

“E’ doveroso stare vicino agli agricolori e supportarli nella loro attività, molto dura e difficile, di cui appare solo la parte più bucolica che non è il vero e duro lavoro quotidiano – ha spiegato il sindaco Donatella Crippa, affiancata dall’assessore Antonio Rusconi – Sono tenutari di tutta una tradizione che vogliamo mantenere. Per questo a loro va il mio personale ringraziamento e quello dall’amministrazione comunale di Valmadrera”.

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La sfilata dei trattori per le vie del paese

Sono cinque le aziende del settore che ancora oggi operano in paese e che hanno attraversato le generazioni, la cui conduzione è passata da padre a figlio. La giù “giovane” è quella oggi portata avanti dal 33enne Marco Rusconi:

“Sono dieci anni che ho deciso di intraprendere questa attività – spiega – avevamo già un terreno e qualche animale, mio nonno Pietro era agricoltore di mestiere e quanto potevo andavo anch’io a dare una mano ai miei familiari. Lavoravo in fabbrica ma ogni volta che potevo guardavo fuori dalla finestra. Così ho deciso di lasciare questo impiego e dedicarmi a tempo pieno all’allevamento delle capre dalle quali produciamo formaggio”.

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Valerio Micheli e Marco Rusconi, due generazioni di agricoltori valmadreresi

C’è invece chi, alla fine di una vita di lavoro in campagna, si è concesso il meritato riposo: è il caso di Valerio Micheli che ha lasciato in “eredità” il suo mestiere ai giovani del Don Guanella che, su quei terreni, hanno costruito la cascina dell’istituto.

“Sono stato mezzadro per la famiglia Gavazzi e quando la mezzadria è stata abolita nel 1962 mio padre Ruben è diventato affittuario ed io ho proseguito dopo la sua morte. Ho dovuto lavorare anche in fabbrica perché con cinque ettari di terreno non si può vivere. L’arrivo dei ragazzi del Don Guanella è stata una soddisfazione ed anche un sollievo perché a 76 anni non sarei più riuscito a proseguire e mi sarebbe dispiaciuto veder il mio lavoro buttato all’aria e veder spuntare il cemento anziché le piante”.

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La deposizione dei fiori al monumento in memoria dei caduti