E’ giunta un po’ inaspettata la nomina di don Carlo Luoni a parroco a sant’Elena in Milano e quindi il suo “addio” da responsabile della Pastorale Giovanile del Decanato di Lecco subito dopo le GMG di Madrid alle quali don Carlo ha partecipato insieme a 192 adolescenti e giovani del Decanato di Lecco.
Incarichi come quelli di don Carlo, di prassi, hanno durata quinquennale e per lui di anni ne sono già trascorsi otto. Era al suo secondo quinquennio e pareva riconfermato anche per l’anno pastorale 2011/2012. Don Carlo Luoni era approdato a Lecco nel settembre del 2003 con l’incarico di responsabile della Pastorale universitaria e giovanile.
Sacerdote di poche parole e pochi sorrisi don Carlo classe 1965 così ha salutato i giovani del decanato lecchese sul sito:
“Ormai in cammino verso Milano, vorrei indirizzare un saluto riconoscente ai collaboratori e ai protagonisti della Pastorale Giovanile di Lecco. Grazie per le attività vissute insieme, per qualche progetto condiviso di più ampio respiro e grazie anche per le difficoltà incontrate che abbiamo saputo affrontare. Buon cammino a tutti coloro che continueranno con rinnovato impegno il servizio ai giovani e alla loro formazione umana e spirituale! don Carlo Luoni”
Le ha pensate davvero tutte l’ ex responsabile di PG per attirare più adolescenti e giovani possibile agli incontri decanali come, nell’ultimo periodo, le testimonianze significative di personaggi di spicco come il calciatore Legrottaglie e il comico Giacomino del trio Aldo Giovanni e Giacomo, ma a parte un buon numero di partecipanti a questi momenti comuni per adolescenti e giovani, agli altri appuntamenti le presenze sono restate pressocchè costanti.
Don Simone Chiarion giovanissimo classe 1980 avrà anche il non facile compito di rilanciare la rete SOLE – Sistema Oratori Lecco che appena nato si è subito arenato per l’opposizione delle varie realtà locali spesso in affanno proprio sulla Pastorale Giovanile, poco propense ad accorpamenti e accentramenti delle realtà oratoriane che, in molti casi, rappresentano la sopravivenza di rioni sempre più ridotti a dormitori senza servizi e attività aggregative se non quelle delle parrocchie già trasformate nelle, poco accettate dai fedeli, Unità/Comunità pastorali.