Valmadrera: Andrea Vitali ha presentato il suo nuovo libro

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Lo scrittore bellanese Andrea Vitali.
Lo scrittore bellanese Andrea Vitali.
Lo scrittore bellanese Andrea Vitali.

VALMADRERA – Il venerdì sera appena trascorso, presso l’Auditorium del Centro culturale Fatebenefratelli di Valmadrera, si è svolto un incontro con l’autore Andrea Vitali per la presentazione del suo ultimo libro “La verità della suora storta”, edito con Garzanti.

L’incontro è stato organizzato dalla Civica Biblioteca di Valmadrera. Per l’autore si è trattato di un piacevole ritorno nella cittadina, in quanto vi era già stato ospite in precedenza; l’accoglienza si è rivelata calorosa sia da parte del pubblico sia da parte del prof. Antonio
Rusconi, che lo ha intervistato in modo brillante e vivace.

Andrea Vitali ha animato la serata presentando il libro, raccontando come avviene la genesi di alcune sue storie e divertendo il pubblico con aneddoti di vita quotidiana, dai quali spesso e volentieri lo scrittore prende spunto per i propri racconti.

L’autore, che dopo 25 anni di attività ha lasciato la professione di medico per dedicarsi pienamente alla scrittura, alla lettura e all’attività di volontariato presso una struttura che accoglie pazienti psichiatrici nel bergamasco, continuerà ad ambientare le proprie storie “sulle rive del Lago”, in quanto parlare dei luoghi a lui più noti e cari gli consente di raccontare mantenendosi fedele alla “verità”, alla quale Vitali tende sempre nella scrittura.

Così è anche ne “La verità della suora storta”, un romanzo che parla dell’umanità e delle debolezze di ogni uomo; è un racconto nel quale le figure femminili hanno un grande risalto e che in parte costituisce una novità rispetto ai precedenti, a partire dall’epoca storica nel quale è ambientato: gli anni ’70 (e non più gli anni ’30) del Novecento.

L’autore, recentemente insignito del prestigioso premio “Vittorio De Sica” da parte del Ministro Franceschini, è già proiettato verso il nuovo romanzo, che uscirà probabilmente in maggio e si intitolerà “Le mele di Kafka”.