VALMADRERA – “Ad oggi, su un totale di 73 addetti presenti in SILEA, solo 3 sono lavoratori somministrati a tempo determinato. Complessivamente il costo annuo del personale in SILEA SpA è di 4.620.000 euro (pari a circa 63.000 euro di media per dipendente) ed incide per il 12% sul fatturato annuo”.
Così Silea risponde ai sindacati di Funzione Pubblica all’accusa di incentivare il precariato assumendo personale attraverso agenzie interinali.

“A fronte delle nuove sfide che il mercato ci pone e in vista della previsione di un consistente numero di pensionamenti cui dovremo far fronte nei prossimi anni – spiegano dall’azienda, a cui è affidata la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in molti comuni lecchesi – abbiamo avviato una attenta riflessione interna finalizzata a una riorganizzazione complessiva di ruoli e funzioni e a una verifica sulla necessità di nuove competenze da inserire in azienda. In tale contesto, oltre ad aver assunto dopo concorso a tempo determinato un giovane ingegnere e aver avviato il tirocinio di un neo-laureato in ingegneria secondo quanto consentitoci dal “Job Acts”, abbiamo deciso di sostituire le due figure uscenti all’impianto di compostaggio e all’impianto di termovalorizzazione con due lavoratori somministrati da inserire a tempo determinato, in base a quanto consentitoci dalla Legge, riservandoci future valutazioni una volta che il progetto di riorganizzazione interno sarà definito nei suoi dettagli”.
I sindacati denunciavano anche relazioni più difficili da quando Silea è affiancata da Confindustria. Una collaborazione, dicono da Silea, “funzionale alla tutela dei legittimi interessi aziendali, oltre ad essere pienamente in linea con il comportamento seguito dalle RSU, che si fanno affiancare dai Sindacati di categoria territoriali”.
Relativamente ai dipendenti ex-AUSM, invece, l’azienda ricorda “come, a fronte della nostra disponibilità a sottoscrivere un accordo di armonizzazione per l’applicazione del contratto Federambiente invece di quello di Federgasacqua, sono stati gli stessi sindacati di categoria presenti all’incontro in Confindustria Lecco e Sondrio a rifiutarsi di sottoscriverlo”.

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