Alpini al lavoro, si ridipinge di rosso la chiesetta del S. Martino

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LECCO – Gruppo Alpini Monte Medale di Rancio e Laorca al lavoro da martedì scorso per ridipingere la chiesetta del San Martino il cui caratteristico colore rosso, a causa delle intemperie e degli agenti atmosferici, era ormai diventato rosa pallido.

Un lavoro certosino quello che stanno effettuando gli Alpini armati di vernice rossa, pennelli e una buona dosa di volontà, com’è nel loro stile.

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Da sinistra, Mario “Marietta” Locatelli, Celeste Secomandi, Beppe Ghislanzoni tre del Gruppo alpini impegnati nel lavoro di ritinteggiatura della chiesa di San Martino

 

“Manca un lato della chiesa e il campanile, che è la parte più complicata, poi dovremo dare la seconda mano. Tempo permettendo completeremo il tutto nei prossimi giorni”, hanno fatto sapere gli Alpini.

Il restyling, con ogni probabilità, verrà presentato ufficialmente in occasione della festa del San Martino in data 10 luglio. “L’intenzione – dichiara il capogruppo Salvatore Brusadelli – è quella di organizzare una piccola cerimonia durante la festa del San Martino. Comunque, avremo modo di pianificare il tutto e dare puntuale comunicazione una volta che ci sarà l’ufficializzazione”.

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Chiesetta, quella del San Martino della quale si ebbe la prima notizia, come scrive Angelo Borghi nel libro “Il Santuario di Santa Maria Gloriosa e le chiese di Rancio di Lecco”: “nella recensione di Goffredo da Bussero del 1289”. Quassù, sempre facendo riferimento al libro di Borghi: “Nel 1455 la relazione della visita del cardinale Gabriele Sforza ci dice che la collazione del chiericato di S. Martino spettava all’arcivescovo”.

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Sforza non fu l’unico cardinale che mise piede alla chiesetta del San Martino. Quasi abbandonata negli corso degli Anni ’20, nel 1930 fece tappa il cardinale Ildefonso Schuster che, come riporta sempre il libro di Borghi “chiese il ripristino del millenario tempietto: bevve soltanto una tazzina di caffè e ammirò l’ampio paesaggio con il parroco don Francesco Muttoni, il quale si diede subito a riscattare il luogo dall’oblio”.

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Quassù arrivò un terzo cardinale, Carlo Maria Martini nel 1984 il quale “amava salire la ferrata della Medale”. Martini visitò la chiesa, celebrò messa e s’incamminò verso Rancio sotto la pioggia.

Oggi la chiesa viene aperta dagli Alpini Gruppo Monte Medale di Rancio e Laorca tutti i giovedì, quando salgono per aprire il rifugio Piazza così come fanno i diversi gruppi che si avvicendano nel turno domenicale di apertura del rifugio.

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GALLERIA FOTOGRAFICA (di Matteo Ratti)