I pionieri del volo libero in Valsassina al Panathlon Lecco

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PRIMALUNA – Trasferta valsassinese per il Panathlon Lecco che martedì sera è stato ospite dell’Agriturismo Le Trote Blu di Primaluna per la conviviale di giugno, l’ultima prima della pausa estiva (gli incontri riprenderanno a settembre).

La serata, organizzata dal socio e sindaco di Introbio Adriano Airoldi è stata dedicata al volo libero: invitati speciali Enrico (Chicco) Patuzzi, istruttore di volo e fondatore nel 2005 della scuola di parapendio A.S.D. FlyLibell, Fernando Maroni, pilota di parapendio e deltaplano, Pierino Maroni e Silvio Acerboni, due veri e propri pionieri del volo libero in Valsassina, che prima dell’inizio della serata hanno offerto un’esibizione proprio sopra i cieli delle Trote Blu.

Da sinistra: i pionieri Pierino Maroni e Silvio Acerboni con il presidente Panathlon Riccardo Benedetti

 

Le prime prove pratiche di volo libero in deltaplano come raccontato dagli ospiti della serata risalgono agli anni sessanta: fu l’istruttore di sci nautico Bill Moyes a pensare di trainare al motoscafo lo sciatore attaccato a un aquilone (o ala com’è meglio conosciuto il deltaplano), sollevandolo.

In Italia la diffusione della disciplina si deve ad Alfio Caronti – socio dell’oramai ex Federazione Italiana Volo Libero – che portò in Italia il primo deltaplano mai visto, appartenente proprio a Bill Moyes che decise di venderlo in seguito ad un incidente. I primi voli, come spiegato, erano sempre a traino. La data chiave è il 4 novembre del 1971, quando Caronti effettuò il primo volo auto-lanciato (in Europa) decollando da 1.400 metri di quota, sopra Moltrasio. 

Enrico Patuzzi

L’arrivo del parapendio avviene una decina di anni dopo, a metà anni ’80: “L’avvento di questa macchina – ha spiegato Chicco Patuzzi – permise di volare in modo più semplice. Oggi l’utilizzo del deltaplano è per lo più agonistico. Per volare si sfruttano le correnti ascensionali, se le condizioni sono buone e lo permettono un volo può durare anche 9 ore, e le distanze che si possono coprire arrivano anche fino a 800 km”.

Appassionato di volo fin da quando era bambino Chicco Patuzzi ‘approda’ in Valsassina dalla Val d’Aosta: “Prima vivevo a Fiumelatte poi ho scoperto la Valsassina e, soprattutto, l’Alpe Giumello. Venendo dalla Val D’Aosta ero abituato a bei panorami, ma questo era davvero mozzafiato. Ho trovato casa a Taceno e ci sono rimasto” ha raccontato Patuzzi che nel 2005 decide di trasformare la passione per il volo in un vero e proprio lavoro, fondando la scuola di parapendio FlyLibell, a Taceno. In questo modo Chicco e i suoi assistenti offrono la possibilità di provare l’emozione del volo in parapendio a tutti: “Non ci sono grosse controindicazioni, possono provare a volare i bambini, gli adulti, gli anziani, se in buona salute. Da qualche anno proponiamo il volo in parapendio anche alle persone diversamente abili“.

Presso la scuola FlyLibell poi è possibile frequentare dei corsi specifici per chi vuole imparare  volare in autonomia, un percorso lungo diversi mesi come spiegato.

Da sinistra: Silvio Acerboni, Pierino Maroni, Adriano Airoldi, Riccardo Benedetti, Enrico Chicco Patuzzi e Fernando Maroni

 

Non poteva mancare una nota sulla sicurezza: “Il volo libero è uno sport che oggi si pratica con ampi margini di sicurezza – ha detto Patuzzi – quando decolliamo abbiamo sempre con noi un paracadute di emergenza, gli incidenti capitano ma le possibilità di evitarli come sempre ci sono. Si può volare in tutti i periodi dell’anno, anche di inverno, basta che non piova e che non tiri vento da nord. L’esperienza aiuta a valutare meglio le diverse situazioni. Detto questo l’emozione del volo libero è davvero unica. Chi voglia venire a trovarci e sperimentare le brezza di un volo non deve fare altro che venire a trovarci!”.