LECCO – Nei primi sei mesi del 2017 l’interscambio con l’estero ha raggiunto la cifra record di 3,7 miliardi di euro: è il dato più elevato di sempre per la nostra provincia. Numeri, quelli dell’ultimo rapporto sull’internazionalizzazione pubblicati dalla Camera di Commercio di Lecco, che sono importanti che ancora evidenziano la vocazione internazionale delle MPMI lecchesi.
Il presidente della Camera di Commercio di Lecco Daniele Riva commenta così i recenti dati Istat e precisa: “Nei primi sei mesi del 2017 le esportazioni della nostra provincia sono state pari a 2,3 miliardi di euro: +8,4% rispetto ai primi sei mesi del 2016, crescita superiore al +7,4% lombardo e al +8% italiano. Le importazioni ammontano a 1,4 miliardi di euro (+14,5%, a fronte del +7,4% regionale e del + 11,4% nazionale). Quasi il 40% delle esportazioni e delle importazioni ha riguardato la meccanica, quota di gran lunga superiore al dato regionale e nazionale (Lombardia: import 12% ed export 15%; Italia: entrambi intorno al 10%). Nel metalmeccanico il contributo lecchese all’export regionale rappresenta ben il 7,4% di quello regionale e il 2,6% italiano; per fare un raffronto, il numero delle imprese lecchesi iscritte al Registro è pari al 2,7% di quelle lombarde e allo 0,4% di quelle nazionali”.
“Il mondo è sempre più interconnesso e gli scambi non sono più solo di beni e servizi: flussi finanziari, tecnologici e digitali, di conoscenze e di saperi; quindi la risorsa umana qualificata fa la differenza”, conclude il presidente Riva. “Per questo i temi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione continueranno ad essere asset distintivi e qualificanti dell’attività camerale, specie dentro il processo di Riforma oggi pienamente in atto. Innalzamento della qualità della formazione e aggiornamento professionale continuo, accompagnando le imprese alla conoscenza di nuovi mercati attraverso diversi strumenti: incontri, meeting B2B, incoming di buyer e delegazioni, bandi e voucher, ecc., anche nella consapevolezza di una diversa dimensione territoriale verso cui indirizzare servizi e investimenti”.

Il saldo della bilancia commerciale lecchese – ovvero la differenza tra esportazioni e importazioni – nel primo semestre 2017 è stato pari a +810,9 milioni di euro (-1% rispetto al corrispondente periodo del 2016). Anche il saldo italiano è positivo (+19,1 miliardi di Euro, -18,3%), mentre resta negativo, seppur in miglioramento, quello della Lombardia (-2,5 miliardi di Euro, +5,7%).
Tutte le province lombarde registrano un incremento sia delle importazioni (con la sola eccezione di Como, -4,2%) che nelle esportazioni. Per queste ultime è Monza Brianza (+22%) a registrare la variazione più significativa tra i territori lombardi, seguita da Cremona, Lodi e Mantova (rispettivamente +17,5%, +12,3% e +10,8%); la nostra provincia si colloca al quinto posto (+8,4%).
Sempre in ambito regionale, la realtà che ha evidenziato la crescita più significativa delle importazioni è Cremona, seguita da Monza Brianza, Pavia e Lodi (rispettivamente +40%, +28%, +19,6% e +19,5%); Lecco occupa sempre il 5° posto (+14,5%).
Il mercato di sbocco principale del “Made in Lecco” è tuttora quello dell’Unione Europea, ed è pure in crescita (68,7% delle esportazioni, +9,2%). Registra una diminuzione dell’export solo il centro e sud America (1,8% del totale, -20,7%), mentre cresce quello verso Asia (12%, +11,6%), Europa non UE (7,8%, +4%), nord America (6,1%, +2,9%), Africa (2,9%, +21,6%) e Oceania (0,7%, +37,3%).
La Germania si conferma primo Paese destinatario dell’export lecchese, con ben 546,1 milioni di Euro, ovvero il 24,3% del totale, seguita a distanza dalla Francia (oltre 242 milioni di Euro, 10,8%), dagli Stati Uniti (oltre 125,5 milioni di Euro, 5,6%), dal Regno Unito (quasi 109 milioni di Euro, 4,8%) e dalla Spagna (93,9 milioni di Euro, 4,2%). Questi primi 5 mercati sono destinatari di quasi il 63% delle esportazioni provinciali complessive.
Tra i primi 10 mercati di sbocco dei prodotti lecchesi, solo l’Ungheria evidenzia un calo (-15,9%), mentre risulta in crescita l’export lecchese soprattutto in Germania, Francia e Regno Unito (rispettivamente +47,3, +21,8 e +18,7 milioni di euro, pari al +9,9%, +9,5% e +20,8%).
Anche con riferimento all’import il settore principale è il metalmeccanico (563,6 milioni di Euro, pari al 39,1% del totale), seguito da macchinari (204,1 milioni di Euro, 14,2%), chimica e gomma (139 milioni di Euro, 9,6%), legno-carta (97,7 milioni di Euro, 6,8%) e alimentari (87,4 milioni di Euro, 6,1%).
Tra i principali settori, da segnalare soprattutto la crescita delle importazioni del “metalmeccanico” (+31,8%), degli “alimentari” (+11,1%) e della “chimica-gomma” (+9,6%).

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