Referendum, i commenti . “Messaggio forte dei lombardi, più autonomia”

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Mauro Piazza

LECCO – “Lo avevo detto, il referendum è un’occasione storica per far sentire la voce dei Lombardi sul tema dell’autonomia regionale. E così è stato. Con oltre 115.000 sì in provincia di Lecco e quasi il 45% di affluenza (la seconda provincia in Lombardia dopo Bergamo) possiamo dire che i lecchesi hanno risposto in massa e positivamente all’appello. Oltre a ciò la città di Lecco, con il 40,20% di votanti, è il capoluogo con maggiore affluenza di tutta la Regione”.

Così il consigliere regionale Mauro Piazza, componente di Energie PER l’Italia, commenta l’esito della consultazione referendaria di ieri.

“È stato il referendum di tutti, in particolare dei cittadini che si sono espressi su un tema così importante come quello dell’autonomia. Da parte mia vorrei ringraziare in particolare i membri del comitato “Un Sì per la Lombardia autonoma”, che lavorano da giugno e che hanno organizzato momenti di approfondimento su tutto il territorio provinciale, culminati il 12 ottobre con la presenza del presidente Maroni a Bellano”.

Un grazie da parte di Piazza va anche “agli amici, ai tanti Sindaci del nostro territorio che si sono spesi in prima persona, a tutti coloro che ci hanno seguito e supportato. Anche questa volta, il dato percentuale della nostra provincia dimostra che fare rete e fare squadra… fa la differenza!”.

 

Il senatore Paolo Arrigoni

“Quasi 5,5 milioni di lombardi e veneti hanno lanciato un messaggio forte e chiaro: ora vogliamo più autonomia! L’esito del voto, non scontato, è uno schiaffo ai detrattori dei referendum, a quella sinistra capeggiata dal ministro Martina, vice segretario del PD, che ha considerato la consultazione una pagliacciata, una cosa inutile, invitando gli elettori a boicottarla” dice il senatore della Lega Nord, il calolziese Paolo Arrigoni.

“Sono detrattori a cui evidentemente il voto del popolo faceva e fa paura, ed infatti lo hanno tolto per l’elezione dei presidenti di Provincia, così come hanno tentato di scipparlo per l’elezione del ‘nuovo’ Senato con la riforma costituzionale sonoramente bocciata dagli italiani! Detrattori che, parlando a sproposito di spreco di denaro pubblico per i costi del referendum se ne guardano bene di dire che il debito pubblico italiano aumenta di 150 milioni, mediamente ogni giorno, a causa di un’inefficiente struttura centralista dello Stato, assolutamente da cambiare, e che i soldi spesi ad esempio per la consultazione lombarda (50 milioni, comprensivi dei tablet che rimarranno alle scuole) sono meno dello 0,1% rispetto ai 54 miliardi di residuo fiscale che rappresenta una vera rapina che a lungo rischia di soffocare la locomotiva del paese che non può più essere trattata come  il bancomat dello Stato”.

 

Corrado Valsecchi

Soddisfatto del voto referendario anche Corrado Valsecchi, portavoce dei Movimenti Civici lombardi e fondatore di Appello per Lecco:

“Il referendum sull’Autonomia ha mostrato due elementi politici da non sottovalutare.  In un momento di disaffezione degli elettori verso qualsiasi cosa che parli di politica l’affluenza referendaria non ha invertito sicuramente il trend, ma nemmeno ha subito un decremento come si auguravano alcune forze politiche. Il 60% in Veneto e il 40% in Lombardia sono sicuramente una base sufficiente per rivendicare un tavolo serio e costruttivo con il Governo Centrale.  L’azione dei civici lombardi e la posizione dei Sindaci dei capoluoghi che hanno firmato un documento impegnativo a favore del Si al referendum hanno consentito di nobilitare un appuntamento elettorale che viceversa avrebbe avuto un altro epilogo anche dal punto di vista della partecipazione popolare.  I civici lombardi hanno sempre sostenuto l’esigenza di rivisitare i temi legati alle maggiori competenze regionali e avviare un serio confronto tra Enti Locali, Regione e Governo Centrale, ci auguriamo alla luce del risultato referendario che questo avvenga in fretta e che le regioni Lombardia e Veneto sappiano far tesoro della trasversalità che ha accompagnato questo voto popolare coinvolgendo tutte le forze politiche e aumentando il proprio potere negoziale con il Governo. Per una autonomia vera, giusta e solidale”.