
LECCO – Lo stesso avvicinamento è una vera e propria impresa e ora arriva la parte più difficile. Pochissimi ci hanno provato e ancora meno ci sono riusciti, ma il Ragno della Grignetta Matteo Della Bordella non si è lasciato scoraggiare dalle statistiche.
Il Cerro Riso Patron è una montagna complicata, infilata in uno dei posti più remoti della Patagonia. Le stesse imbarcazioni, da Puerto Eden, riescono con non poche difficoltà ad attraversare il fiordo Falcon per raggiungere quell’angolo di terra.
Adesso a provarci è il maglione rosso, insieme all’elvetico Silvan Schüpbach. I due stanno tentando qualcosa di straordinario, perché da Puerto Eden hanno raggiunto il campo base del Cerro Riso Patron in kayak: “Dopo due giorni di navigazione in traghetto da Puerto Natales e 105 km in kayak da Puerto Eden, tra fiordi cileni e venti patagonici, abbiamo finalmente raggiunto il campo base del Cerro Riso Patron – hanno fatto sapere attraverso un Sms spedito con il telefono satellitare -. Nei prossimi giorni, tempo permettendo, faremo un primo giro di materiale verso il campo avanzato e daremo un’occhiata alle condizioni della parete”
Il primo a guardare a quell’impresa fu Casimiro Ferrari. Nell’inverno australe 1988, insieme a Bruno Lombardini ed Egidio Spreafico, realizzò la salita all’inviolata cima del Cerro Riso Patron (3.019 metri). I tre con Annibale Borghetti, Carlo Buzzi, Giuliano Maresi, Luciano Spadaccini e Luigi Corti portarono poi a termine la prima traversata invernale completa dello Hielo Patagonico Sur.

Nel 2009, invece, fu il Ragno Mario Conti (uno dei quattro alpinisti in vetta al Cerro Torre nel 1974) a partire per la Patagonia con l’obiettivo del Cerro Riso Patron; con lui Giovanni Ongaro, Daniele Bernasconi e il valdostano Hervè Barmasse. In quell’occasione fecero il percorso contrario rispetto a Casimiro Ferrari, entrarono da El Chalten e attraversarono lo Hielo Patagonico Sur, ma quando arrivarono sotto la montagna trovarono una brutta sorpresa: una seraccata invalicabile rendeva impossibile l’accesso alla cime.
“Sono già stati bravi ad attraversare il fiordo Falcon con il kayak – ha detto Conti – l’acqua è piena di blocchi di ghiaccio e non è difficile incontrare piccoli delfini. Senza contare che se c’è brutto tempo le onde sono veramente alte. E’ già una impresa aver raggiunto il campo base in quel modo: l’idea di utilizzare una canoa è di sicuro originale e coraggiosa”.
Adesso, però, bisogna scalare la montagna: “Il Cerro Riso Patron è una montagna molto bella, bisogna vedere in quali condizioni troveranno il ghiacciaio – ha aggiunto Conti -. E’ un posto pieno di crepacci, e se sono troppo aperti arrivare sotto la montagna è un casino”.
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I RAGNI IN PATAGONIA, NUOVA VIA SUL CERRO POLLONE PER SCHIERA E DELLA BORDELLA
MONTAGNA. DOPO IL POLLONE, RAGNI VERSO IL CERRO RISO PATRON

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