
LECCO – “Nuova via di ghiaccio sul Cerro Riso Patron Sud”. Un brevissimo messaggio quello di Matteo Della Bordella, poche parole dall’altro capo del mondo per descrivere un’altra pagina storica per i Ragni della Grignetta e per tutto l’alpinismo lecchese.
C’è tanto entusiasmo tra i Maglioni Rossi per un’impresa destinata a lasciare il segno: “Sono contentissimo, è straordinario – ha detto il presidente Fabio Palma – ma aspettiamo a festeggiare, non è ancora finita, adesso devono affrontare i 100 chilometri in kayak per attraversare il fiordo Falcon e tornare a Puerto Eden”.
Ovviamente non c’è ancora nessun particolare della salita, ma è un dato di fatto che pochissimi alpinisti hanno anche solo pensato di avvicinarsi a quella montagna. Il primo, neanche a dirlo, fu un altro Ragno, Casimiro Ferrari, esattamente 30 anni fa: nell’inverno australe 1988, insieme a Bruno Lombardini ed Egidio Spreafico, realizzò la salita all’inviolata cima del Cerro Riso Patron (3.019 metri). I tre con Annibale Borghetti, Carlo Buzzi, Giuliano Maresi, Luciano Spadaccini e Luigi Corti portarono poi a termine la prima traversata invernale completa dello Hielo Patagonico Sur.
Matteo Della Bordella, insieme all’alpinista elvetico Silvan Schupbach, dopo aver salito il Cerro Pollone, era partito il 7 febbraio da Puerto Natales, dopo due giorni di navigazione ha raggiunto Puerto Eden, quindi ha affrontato 105 Km in kayak attraverso il fiordo Falcon, raggiungendo il campo base del Cerro Riso Patron intorno alla metà di febbraio. Il tempo di preparare il campo base avanzato e attendere una finestra di bel tempo propizia. La piccola tregua alle copiose precipitazioni di quei giorni è arrivata dopo il 21 febbraio, Matteo Della Bordella e Silvan Schupbach non si sono lasciati scappare l’occasione.

“Quella è una zona che io definisco strepitosa – ha commentato il Ragno Giuliano Maresi che nel 1988 era nella spedizione di Casimiro Ferrari – Da quel poco che si è appreso Matteo ha fatto una gran via di ghiaccio. Il Cerro Riso Patron, Centrale (quello salito da Casimiro e compagni) o Sud, da qualsiasi parte lo guardi ha pareti molto imponenti. Sicuramente ha fatto una bella salita. Una bella notizia per i Ragni e per tutto l’ambiente. Matteo, senza nulla togliere agli altri, è sicuramente l’uomo di punta. Adesso aspettiamo il suo rientro per vedere qualche fotografia… così ringiovanisco un po’ anche io”.
“Il posto è stupendo, sono contento che siano riusciti a fare una via – ha detto il Ragno Bruno Lombardini che nel 1988 è arrivato in vetta con Ferrari e Spreafico – Mi hanno detto che in questi anni quelle zone sono cambiate tanto, adesso aspettiamo di sentire il racconto. Di sicuro quando vengono realizzate certe salite bisogna solo fare i complimenti”.
Il Cerro Riso Patron è una montagna molto impegnativa, quella di Della Bordella e Schupbach è la terza salita assoluta. Dopo la spedizione del 1988, nessuno ha più messo piede sulla cima fino al settembre 2015 quando gli alpinisti francesi Lise Billon, Antoine Moineville, Diego Simari e Jérome Sullivan hanno realizzato Hasta las Wuebas, una nuova via di ghiaccio e misto sulla parete Est. Salita premiata con il Piolet d’Or.
“Ancora una volta Matteo Della Bordella è riuscito a lasciarmi senza parole, oltre a essere un alpinista fortissimo è anche un abile stratega – ha concluso Palma – Qualsiasi via abbiano fatto su quella montagna è una salita top. Siamo veramente ammirati da tanta qualità alpinistica”.
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Montagna. Dopo il Pollone, Ragni verso il Cerro Riso Patron
Cerro Riso Patron. Della Bordella al campo base dopo 100 Km in kayak

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