LEGGERMENTE – Siani, giornalista eroe, rivive nel libro di Lorenzo Marone

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Lo scrittore Lorenzo Marone

LECCO – La forza delle parole: il nuovo libro di Lorenzo Marone ci parla soprattutto di questo, introducendoci in una Napoli degli anni ’80 dove la Camorra manifesta tutta la sua violenza nell’uccisione di chi, armato solo di penna, racconta delle vicende della malavita, le rende manifeste all’opinione pubblica.

“Un ragazzo normale”, come recita il titolo del libro, era Giancarlo Siani, ammazzato dalla criminalità organizzata nel settembre del 1985. Un ragazzo normale come Mimì, 12enne vicino di casa del giovane giornalista de “Il Mattino”, personaggio creato dall’immaginazione dell’autore, che intreccia la vita del primo cronista vittima dalla Camorra.

Lo scrittore Lorenzo Marone

 

Una storia che Marone, lunedì mattina a Lecco, ha raccontato agli studenti  dei licei linguistico, classico e scientifico, riuniti con gli alunni del Badoni e del Parini nell’Aula Magna dell’ex istituto Bovara, nella giornata esordio della IX edizione di Leggermente, il festival della lettura promosso da Confcommercio Lecco.

“E’ lo sguardo di un ragazzino quello di Mimì – racconta lo scrittore – uno come lui, oggi lo definireste un nerd, a Napoli invece si dice ‘soggettone’, un ragazzo fissato con i libri, al punto da sfogliare il dizionario alla ricerca delle parole più curiose, per questo ha un vocabolario forbito per la sua età. E’ figlio di una famiglia popolare, ha difficoltà nel socializzare con gli altri, si rifugia nel suo mondo fatto di superpoteri e supereroi. E quando ho pensato ad un eroe da affiancargli, è stato naturale guardare a Siani, una figura che a Napoli è rimasta nel cuore della mia generazione. Siani sarà un riferimento per Mimì nel contesto difficile in cui vive la sua giovinezza”.

Non ho voluto raccontare la figura di Siani giornalista ma del 25enne che si è imbattuto in una cosa così grande – prosegue Marone – un ragazzo solare e pieno di vita, parte di una famiglia borghese che poteva essere la mia. La Camorra, per la prima volta, ha ucciso un ragazzo per bene in un quartiere per bene”

A sinistra l’autore Lorenzo Marone con il relatore dell’incontro Lorenzo Bonini

 

Mimì fa da tramite di questa conoscenza al lettore, attraverso i suoi occhi, i suoi dialoghi con il giovane cronista, attraverso i suoi pensieri. “Non esistono i super poteri, gli dirà Giancarlo, esiste chi ci crede di più, chi ha coraggio di cambiare le cose, chi vive con curiosità la vita. E’ la quantità e la qualità delle nostre relazioni che creano dei supereroi. Le parole ci possono guidare, indirizzare, aiutare a cambiare strada – conclude l’autore – Dare valore alla parola, questo è quello che Mimi riconosce in Giancarlo, che con la penna si battuto contro una montagna e le sue parole riecheggiano ancora a Napoli”.