Fascicolo in Procura sulla morte di Ulisse Cortesi. Casa Comune: “Ennesima ombra”

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L'intervento dei sanitari nell'area Cortesi nell'aprile scorso, chiamati a soccorrere Ulisse Cortesi
L’intervento dei sanitari nell’area Cortesi nell’aprile scorso, chiamati a soccorrere Ulisse Cortesi

 

MANDELLO – “Un’altra ombra cade sul Programma Integrato di Intervento in Variante al PGT: la Procura apre un fascicolo sulla morte di Ulisse Cortesi, le cui cause non sembrano quindi così chiare”.

E’ Il consigliere di Casa Comune, l’avvocato Grazia Scurria, che dai banchi dell’opposizione rende nota la notizia relativa alle indagini sulla scomparsa del proprietario delle ex acciaierie dove sono già in corso da alcuni mesi i lavori per la realizzazione del nuovo supermercato a Mandello.

Ulisse Cortesi era stato soccorsonel terreno di sua proprietà mentre erano in corso le operazioni di smantellamento del vecchio capannone (vedi articolo), inizialmente si era parlato di una caduta da una scala dovuta ad un malore. L’82enne è morto pochi giorni dopo il ricovero al Manzoni di Lecco.

Ora, l’interessamento della Procura sulla scomparsa dell’anziano proprietario dell’area, per l’opposizione di centro sinistra vanno ad aggiungersi ad un quadro che Casa Comune non ha mai accettato.

 

Grazia Scurria – Casa Comune

“L’approvazione del PII in variante, effettuata in modo del tutto frettoloso dall’amministrazione Fasoli, ha dimostrato l’estrema superficialità con cui il Comune ha sottoscritto la convenzione del PII – dice Scurria – avevamo già denunciato in Consiglio comunale una serie di irregolarità (dimezzamento delle utilità pubbliche a fronte di maggiori benefici per il privato, mancata partecipazione delle scelte, violazioni della normativa urbanistica) chiedendo che venisse ritirato l’ordine del giorno. Il Sindaco ha risposto che tutto sarebbe stato approfondito nella successiva fase edilizia”.

“Questa scellerata decisione ha fatto sì che la mano pubblica perdesse completamente il controllo di quell’ambito – prosegue Scurria – Il sindaco inveisce contro i cittadini che legittimamente difendono il loro interesse privato e sembra difendere, più che l’interesse pubblico, che sarebbe altrettanto legittimo, le ragioni del privato che sta costruendo il supermercato!”

Prosegue il comunicato di Casa Comune:

“A questo punto chiediamo che il sindaco, che ha negato ogni confronto pubblico sul tema ai consiglieri, ai cittadini e all’opinione pubblica, risponda alle seguenti domande:

1.     Perché è stato rilasciato il permesso di costruire il supermercato (che interessa al privato) prima che venissero rilasciati i permessi per le opere di urbanizzazione (che interessano i cittadini), anziché tutti insieme, come la normativa prevede?

2.     Perché invece il Comune ha accettato di dimezzare l’utilità pubblica, rinunciando all’asilo nido (valore circa 800.000  €) a fronte della cessione dell’area Sapio per 430.000 €?

3.     Perché il Comune ha addirittura concesso con la Variante più utilità al privato, aumentando del 30% l’area a destinazione commerciale, senza chiedere nulla in cambio per il pubblico, come la normativa prevederebbe?

4.     Perché fuori dal cantiere dove si è già scavato (eliminando quindi ogni possibilità di verifica dell’eventuale necessità di bonificare il sito industriale) e si stanno già gettando le fondamenta del supermercato, campeggia solo il cartello del permesso di demolizione del vecchio fabbricato, sempre in violazione della normativa edilizia?

5.     perchè le firme di quasi 1000 cittadini contrarie al supermercato non sono state minimamente considerate dall’amministrazione Fasoli?

6.     Perché quell’intervento non meritava di essere discusso con i cittadini di Mandello?

7.     E infine, perché Fasoli, che dovrebbe essere il sindaco di tutti i mandellesi, si permette di insultare e vilipendere chiunque esprima la sua contrarietà a quell’intervento?

Nell’attesa che la Procura e gli altri Enti destinatari dell’esposto si occupino anche di quanto segnalato dai consiglieri comunali, attendiamo che il sindaco si degni di rispondere a queste domande.”