PERLEDO – Sono diverse le iniziative in programma a Perledo per celebrare il centenario della vittoria. Amministrazione comunale e gruppo Alpini intendono dare alto risalto alla ricorrenza dei tracici eventi bellici, dove Perledo subí perdite altissime. Ventitré i giovani che non fecero ritorno.
Si inizierà sabato 3 alle ore 16.30 quando verrà posata la corona al monumento nella frazione di Gittana. Alle 19.00 gli Alpini faranno una cerimonia al monumento di Tondello. Iniziativa voluta dall’ANA a livello nazionale, che vedrà tutti i gruppi Alpini d’Italia fermarsi per commemorare i propri caduti e i tragici eventi bellici.
Alle 21.00 nella chiesa parrocchiale significativo appuntamento con “Racconti di Trincea” dove i giovani di Perledo leggeranno lettere e racconti di guerra intervallati dai canti del coro”Nives”di Premana.
Registi della serata Elena Abaldi e il prof. Paolo Bellei mentre l’organizzazione è curata dal gruppo degli Alpini guidati dal capogruppo Osvaldo Cesana che spiega:”Il centenario della vittoria è un appuntamento che abbiamo particolarmente a cuore. Appena insediato, con il nuovo consiglio direttivo, abbiamo provveduto alla pulizia del monumento ai caduti ed al recupero dell’area antistante nella frazione di Tondello. E per celebrare degnamente questa ricorrenza abbiamo pensato di coinvolgere i nostri bambini e i nostri ragazzi. Durante quel conflitto Perledo ebbe perdite altissime. Forse il comune con la percentuale di caduti più elevata in tutta Italia. Ricordare questi ragazzi caduti per la patria è un nostro dovere morale e essere riusciti a coinvolgere in questa iniziativa i nostri giovani è per noi una grande soddisfazione e motivo di orgoglio. Loro rappresentano il futuro di Perledo, e perché no, anche degli Alpini!”
La commemorazione ufficiale è prevista per il 4 novembre in piazza della Libertà dove, dopo la Santa Messa delle 10.30, verrà posta la corona al monumento seguita dalla lettura del bollettino della vittoria. A concludere le cerimonie il discorso alla cittadinanza del sindaco Fernando de Giambattista.