MANDELLO – “Non dobbiamo trovare un colpevole, ma una soluzione”. Il sindaco Riccardo Fasoli è intervenuto lunedì sera all’incontro pubblico a Molina organizzato dall’amministrazione comunale insieme al comitato di cittadini che si è fatto portavoce dei disagi ‘olfattivi’ vissuti da lunghi anni dai residenti e peggiorato, a detta degli abitanti, negli ultimi mesi.
Al centro della discussione, è ormai noto, sono gli odori irrespirabili che, per i residenti, proverrebbero dai camini dell’azienda Gilardoni Vittorio con la quale in queste settimane è iniziato il confronto con Comune e Arpa.
“Le segnalazioni dei cittadini hanno consentito all’azienda di realizzare una tabella con gli orari in cui maggiormente viene avvertito il problema per correlarli con le attività produttive – ha spiegato Fasoli – al momento però, correlazioni precise non ce ne sono. Non c’è una lavorazione che funziona male, c’è evidentemente qualcosa che non funziona in determinati orari”.
Oggi la fascia oraria in cui più si avvertono i cattivi odori sarebbe intorno alle 9 della mattina e alle 19 , non solo durante i giorni lavorativi, i residenti lamentano la stessa situazione anche nel fine settimana e nei giorni di festa.
Per un miglior monitoraggio, in accordo con Comune e Arpa, l’azienda si è detta disponibile ad installare dei sensori sui camini in modo da ottenere una verifica più precisa e puntuale. Intanto, già dal 1 novembre, la Gilardoni Vittorio ha effettuato una modifica tecnica su uno dei camini per consentire alle esalazioni di salire maggiormente in quota e non riversarsi ad altezze più basse.
“Il vento influenza molto la percezione del problema, spostando gli odori su zone diverse e ad orari diversi – ha ricordato il sindaco – i sensori ci aiuteranno, ma non sapranno dirci effettivamente quali sostanze vengono emesse dai camini”.
Un interrogativo che da tempo si pongono i residenti, alcuni dei quali hanno fatto nuovamente notare gli accumuli di polvere rossa e nera sui loro balconi, chiedendo al sindaco di interessare l’Arpa per compiere analisi su quei campioni.
“L’agenzia ci ha detto di voler prima effettuare le rilevazioni sull’aria, per capire se vi è presenza di inquinanti e quali. In questo modo è possibile capire se il problema riguarda solo la Gilardoni oppure vi siano altre aziende della zona che responsabili di questi disagi”.
“Io abito in via Mazzini e posso dire, senza ombra di dubbio, che sia la Carletta il problema – è intervenuto dal pubblico l’ex consigliere comunale Francesco Silverij – non vorremmo che generalizzare significhi poi non dare la colpa a nessuno. Oggi chi abita in quella zona è costretto a chiudersi in casa e non poter usare i propri spazi esterni, anche a Ferragosto abbiamo dovuto barricare le finestre per evitare che il cattivo odore entrasse in casa. Questa è una limitazione della libertà individuale”,
L’ex consigliere comunale ha poi sottolineato il ruolo di Arpa, diventato attivo nella vicenda solo dopo la mobilitazione dei cittadini e del Comune.