L’intervento del primo cittadino di Lecco sui lavori pubblici in città
“In questi dieci anni abbiamo risolto tanti problemi”
“Lo scorso lunedì il Consiglio Comunale ha approvato il Bilancio di previsione finanziario per gli esercizi 2019-2021 e il relativo Piano triennale lavori pubblici.
So bene che quando si presenta un piano delle opere pubbliche ci si espone a critiche su un doppio fronte: il primo relativo agli interventi in sé, alla tempistica e ai costi. Il secondo rilievo nasce invece dalla valutazione tra le piccole quotidiane azioni di manutenzione delle strade, con annessi e connessi, rispetto ai temi più complessi. Insomma le piccole cose e le grandi questioni.
Piacerebbe anche a me attivare un numero verde di pronto soccorso e non è escluso che lo si possa mettere in campo. Purtroppo sul piano operativo è più complicato di quanto appaia perché la burocrazia attanaglia anche le amministrazioni locali ed il problema dello snellimento, l’accelerazione delle pratiche, degli interventi ed il loro coordinamento sta anche a monte.
I Comuni sono l’ultimo anello di una catena tessuta altrove e ciò non suoni come un “alibi” ma torni utile per capire che spesso le responsabilità risiedono ai piani alti. Su questo fronte non posso che confermare l’impegno di una più assidua vigilanza e di un più efficace “interventismo”. Diverso è il discorso su quelle che chiamano grandi opere.
Quando a fine anno, ricevendo qualche critica per il manifestato ottimismo sulle “cose fatte”, ho elencato anche in termini di impegno di risorse economiche il “fatturato” dell’Amministrazione volevo indicare il volume delle opere in corso non avendo l’ambizione di mettere bandiere sul tetto o tagliare nastri. Poi è chiaro che un piano triennale offre di per sé il destro per critiche e riserve, ma io mi sento tranquillo e convinto che quando tireremo le somme finali di questi dieci anni di mandato consegneremo a quelli che verranno una città cambiata e con tanti problemi risolti; senza più ricorrere alla logica del rimpallo delle responsabilità, dico tuttavia che non ho ereditato nel 2010 il paese di Bengodi.
Credo che il dibattito in Consiglio comunale sia ancora una volta stato utile per cogliere le situazioni critiche per confermare la radicalità tra maggioranza ed opposizione, per sottolineare ancora una volta che l’apertura tardiva del Teatro è spiacevole per tutti, purché si riconosca che la trasparenza è un abito quotidiano della mia Amministrazione e che teatrini non se ne fanno!”
Virginio Brivio