“Un mercato ordinato, pulito e di qualità”
L’ex presidente degli ambulanti si fa promotore di un ‘iniziativa
LECCO – E’ di qualche giorno fa la modifica agli orari del mercato cittadino di Lecco, ridotto a sola mezza giornata il mercoledì, sintomo di qualcosa che non funziona come deve se si pensa che la richiesta di limitare gli orari infrasettimanali arriva dagli stessi ambulanti.
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Del resto non è un segreto che il mercato sia sempre sempre meno attrattivo e in passato nn sono mancate critiche per la qualità del servizio e il decoro dell’area dell’ex Piccola Velocità.
L’area è recentemente passata di mano al Comune e questo offre un’occasione importante per lo stesso mercato. A fare il primo passo è l’ex presidente della Fiva, l’associazione degli ambulanti, Giandomenico Beri che negli ultimi giorni ha presentato una bozza di progetto in comune per portare delle migliorie al mercato e lo scorso 13 marzo ha partecipato ad un incontro sull’argomento in Comune.
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“Pulizia area, eliminazione sterpaglie, muri e strutture esistenti, panchine, imbiancatura e pulizia alle infrastrutture presenti – scrive Beri elencando gli elementi necessari – Andando anche ad eliminare le strutture non eque, per non dire inutili”.
Un mercato senza barriere, sicuro e decoroso
Un mercato “senza barriere, né cancelli, il mercato deve essere luogo di ritrovo luogo di commercio, luogo di relax accogliente dare colore e calore perché il mercato deve essere come non le file fredde, i corridoi a scaffali della grande distribuzione”.
Beri chiede che vengano installati servizi igienici, allacciamenti elettrici, che venga rifatto il fondo dell’asfalto, gli scarichi acqua dell’acqua e “perché no la giusta vigilanza, per un mercato pulito e sicuro”.
La ‘rivoluzione’ del mercato, non può però che passare dagli stessi ambulanti: “Il cliente viene al mercato perché vuole cercare e trovare quello che vuole, chiede un certo tipo di trattamento, che può essere prezzo e qualità ma sopratutto cortesia – spiega Beari – i banchi ordinati, puliti, decorosi danno un’ottima immagine non solo al singolo ambulante ma a tutto il mercato. La famosa “mela marcia” rovina anche il resto e il passa parola, la cattiva pubblicità, non fa storia né fa critica e danno solo a chi la crea ma a tutto il mercato”