Primato personale e titolo italiano per Giovanni Grano
Il giovane Mattia Padovani fa la lepre per i migliori, mezza attorno a 1h07’30”
REGGIO EMILIA – Doveva essere la festa di tutti, ma così non ha potuto essere, le restrizioni legate al covid-19 hanno costretto gli organizzatori della Maratona di Reggio Emilia – Città del Tricolore ad alzare bandiera bianca, ma non tutto è andato perduto. E’ stata lasciata la possibilità di organizzare il campionato italiano Assoluto, certo i numeri si sono notevolmente ridotti in quanto per poter partecipare, la federazione ha imposto dei minimi: 2h45’ al maschile e 3h15’ al femminile sulla distanza e 1h11’ al maschile e 1h20’ al femminile sulla mezza.
Numeri ridotti dunque, ma qualità maggiore
Queste misure restrittive per contenere gli assembramenti, hanno di fatto diminuito notevolmente la partecipazione ed è stato più semplice per organizzatori garantire le norme di sicurezza che i decreti impongono.
Due lecchesi presenti
Si allenano assieme, e si sono accordati per darsi una mano nella gara che assegnava il titolo, Francesco Bona, lecchese d’adozione dopo il matrimonio con la mezzofondista lecchese Maria Righetti, domiciliato a Imberido e alla sua prima gara con la nuova maglia civile della Caivano Runners, società campana che lo ha accolto dopo l’esperienza nelle file del Cs Aeronautica Militare. Francesco non è nuovo della distanza dove vanta un personale di 2h14’59 proprio a Reggio Emilia nel 2016 e a Treviso nel 2011, e a questi campionati italiani si presentava per provare a salire sul podio.
Mattia Padovani, 25 anni, lecchese in forza all’Atletica ecco Colombo Costruzioni, attualmente è il miglior mezzofondista che abbiamo non solo in provincia ma anche nei piani alti delle graduatorie nazionali, 8’05”23 sui 3000m e 14’05’54” sui 5000 risalgono alla scorsa stagione, purtroppo quest’anno per le note cause non è stato possibile avere una programmazione mirata e i pochi risultati ottenuti rispecchiano gli allenamenti svolti. Lui la maratona la corre, ma non tutta, il suo compito era quello di aiutare Francesco nella sua fatica, un compito che lo porta a passare alla mezza attorno all’1h08”.
“Mi ero sentito col mio allenatore Pierino Endrizzi, ci siamo detti che visto il periodo senza gare e per rompere un po’ la monotonia dei soli allenamenti, potevo correre una parte della maratona, il mio obiettivo iniziale era di fare un lungo qualificato sui 25km, quando Francesco mi ha proposto di aiutarlo sino alla mezza e mi ha proposto agli organizzatori come lepre, ho accettato volentieri e mi sono trovato davanti ad aiutare i maratoneti. Un’esperienza nuova che ho fatto volentieri e mi dà la convinzione che in futuro posso aumentare la distanza senza particolari patemi. Sono passato forse un po’ troppo forte, meno di 1h7’30”, le condizioni non erano ideali, leggero vento contrario e temperatura di 1 °C, io sono arrivato bene in spinta completando il mio compito da lepre che hanno sfruttato soprattutto i primi, il vincitore Giovanni Grano ha infatti concluso e vinto il titolo italiano in 2h14’31” suo nuovo primato personale, Francesco ha pagato sul finale ed è calato chiudendo al 4° posto in 2h19’18”, a dire la verità aveva dei problemi ad una gamba già nei giorni precedenti e dopo pochi km dalla partenza ha iniziato a sentire un leggero fastidio, nonostante tutto è riuscito a concludere la prova sfiorando il podio”.
Titolo italiano dunque per Giovanni Grano della Nuova Atletica Isernia con 2h14’31” che precede per il tricolore Alessio Terrasi del GP Parco Apuane, argento in 2h17’41” e sul gradino più basso del podio Salvatore Gambino del DK Runners Milano con 2h18’07”.
Al femminile titolo, personale e minimo olimpico per Giovanna Epis (Cs Carabinieri) che corre in 2h28’03” a seguirla sul podio Anna Incerti (Fiamme Azzurre) con 2h35’40” e Catherine Bertone dell’Atl Sandro Calvesi con 2h39’39”.
Aspettative future per Mattia Padovani
Approfittiamo dell’occasione e sentiamo quali sono gli obiettivi agonistici di Mattia: “Sto completando gli studi universitari a Trento e il mio tempo devo dividerlo tra allenamenti e studio, abbiamo programmato con Pierino di allungare la distanza, mentre se negli anni scorsi il mio impegno era sui 1500, dove ho corso in 3’43” con qualche uscita sui 5000m, distanza che già da quest’anno avrei dovuto correre maggiormente ma non è stato possibile causa Covid-19. Nel prossimo anno se tutto va bene, dovrei allungare e oltre ai 5km fare qualche 10000 sia in pista che in strada e soprattutto provare a fare una mezza per vedere sin dove posso arrivare. Questa l’ho corsa per rompere la monotonia degli allenamenti e per dare una mano a Francesco, e devo dire di essere soddisfatto di quanto fatto”.
Sei nelle posizioni alte delle graduatorie nazionali, offerte da parte di altre società?
“Devo dirti la verità, le offerte non mi sono mancate e anche abbastanza interessanti, cifre che non ti cambiano la vita ma soprattutto per chi come me frequenta l’università in una città lontana, sarebbero state un buon aiuto. Non mi sono sentito di accettare le offerte, sono nato e cresciuto nell’Atletica Lecco Colombo Costruzioni, non solo una società ma per me è una seconda famiglia, mi hanno sempre trattato bene ma penso che sia così per tutti gli altri atleti del gruppo, sono rimasto sorpreso che anche quest’anno che l’attività è stata ai minimi termini e non abbiamo potuto fare la consueta cena sociale in cui gli atleti meritevoli venivano premiati, ho ricevuto un premio mi gratificava per quanto fatto. Non è la cifra che conta in queste occasioni, ma il significato che ha, è il vedere che nonostante tutto, la società anche quest’anno si è ricordata di me e degli altri atleti, mi ha reso orgoglioso di far parte di questa grande famiglia che è l’Atletica Lecco” .