Per il prof. Carlo Signorelli questa ondata di contagi perderà presto forza
“La ripresa delle lezioni rischia però di essere un momento critico, qualche cautela in più poteva essere utile”
LECCO – “I dati della provincia di Lecco sono sicuramente in linea con quelli della Lombardia che fortunatamente può vantare uno scudo vaccinale forte che ci sta difendendo, non dai contagi ma dai casi più gravi. In altre regioni dove non ci sono stati numeri così importanti sulle vaccinazioni, iniziano a rilevarsi sofferenze su pronto soccorso e strutture sanitarie”.
E’ il commento del prof. Carlo Signorelli, docente lecchese esperto di sanità pubblica, epidemiologia e politiche vaccinali tra i consulenti della Regione nei mesi più acuti dell’emergenza sanitaria.
Per Signorelli il picco dei contagi degli ultimi giorni è il segnale che la curva dell’ondata pandemica sta per virare verso il basso: “E’ questione ancora di due settimane secondo quanto possibile prevedere anche guardando a ciò che accade nell’Est d’Europa – spiega – non abbiamo purtroppo dati a sufficienza per sapere quanto di Omicron, la variante al virus, stia circolando perché in Italia si fa poca attività di sequenziamento, perciò non è possibile avere il quadro completo della situazione”.
Il ritorno a scuola rappresenta una delle varianti di questo scenario e il rischio che i contagi paralizzino l’attività didattica ha spinto i presidi anche di istituti lecchesi a firmare un appello per posticipare la ripresa delle lezioni in presenza (vedi qui).
“Il Governo mi sembra fermo sulla sua decisione di tornare in classe, che appare come una scelta politica. Dilazionare l’attività in presenza potrebbe avere un senso così come poteva averlo il ‘sistema Inglese’ ovvero con i test rapidi all’ingresso delle scuole, anche se nel nostro caso non avremmo avuto altrettanta capacità di effettuarli – sottolinea Signorelli –. Qualche timore indubbiamente c’è: nel periodo natalizio si sono vissuti momenti di aggregazione in più rispetto allo scorso anno e il ritorno a scuola significa interazioni sociali, utilizzo dei mezzi pubblici e può essere un momento critico. Qualche cautela ulteriore poteva essere utile”.
La ripresa scolastica rischia per Signorelli “di prolungare la discesa della curva dei contagi. Mercoledì prossimo è il giorno in cui potremo effettivamente avere maggiori certezze dal punto di vista dei dati”.
Nel frattempo è arrivata anche in Italia la pillola anti-Covid, un antivirale orale che deve essere assunto nei primi giorni di insorgenza del Covid e che è in grado di scongiurare le conseguenze più gravi sulla salute.
“Servirà del tempo per capire quanto effettivamente potrà essere utile questa soluzione – è il commento prudente di Signorelli – ci sono stati tanti altri tentativi terapeutici che purtroppo non hanno dato i risultati sperati. Nel breve termine, il vaccino è l’unico strumento che ci consente di alleggerire la pressione sugli ospedali”.
Infine, l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Avrei preferito si convincessero da soli – dice Signorelli – utilizzare una misura coercitiva è spiacevole ma evidentemente efficace, lo era stato anche nel 2017 per il vaccino contro il morbillo e aveva consentito di tornare ai valori più alti di vaccinazione. Lo Stato deve proteggere la salute dei suoi cittadini e in particolare chi rischia di più”.